Interpellanza

Egregio Signor Sindaco,

Egregi Municipali,

Risale al 16 maggio del 1825 la disposizione testamentaria del canonico Domenico Somazzi, patrizio Luganese, usanza radicata nel cuore di molti luganesi, che prevedeva la distribuzione “ai poveri della città e dei sobborghi di mille pagnotte di frumento da tre soldi cadauna”.

Il canonico Somazzi, quale cappellano della chiesa dell’ospedale, aveva l’occasione di visitare e confortare i ricoverati, rendendosi così conto delle loro misere condizioni e, pertanto, volle istituire il legato che prevedeva la distribuzione del pane il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio. Il lascito fù a lungo amministrato e onorato dall’Ospedale di Santa Maria Incoronata e dal 1909 dall’ospedale Civico. Aperta nel 1981 la nuova sede dell’ospedale Civico sulla collina di Ricordone, il legato fu assunto e onorato dal Municipio.

Dopo la pausa della distribuzione legata alla pandemia, quest’anno si sarebbe dovuta riprendere la tradizione, ma per qualche motivo non chiaro, questo non è avvenuto. In un momento storico come quello attuale in cui, veramente, molte persone fanno anche fatica a procurarsi il pane (e non solo quello), non sarebbe stato il caso di perpetuare questa tradizione dandogli il giusto peso?

Fatta questa premessa, per le facoltà concesse chiedo quindi all’On. Municipio:

  • Chi ha deciso di non perpetuare questa tradizione centenaria?
  • La questione è stata discussa in Municipio? Se sì, chi era a favore? Se no, per quale motivo?
  • Quali altre tradizioni luganesi o legati si pensa in futuro di abolire con questa modalità?
  • Verranno abolite anche le tradizioni legate ai volontari luganesi o altre tradizioni cittadine? Se sì perché?
  • Quanti e quali sono i legati di questo genere a cui ossequia ancora il Municipio?
  • Perché la popolazione o il Consiglio Comunale non è stato informato di questa decisione?
  • Qual’è il costo del pane per ossequiare questa tradizione?
  • Quanto è costato l’aperitivo offerto alla popolazione il primo di gennaio?
  • La linea del Municipio sarà in futuro quella del: “Forte con i deboli e debole con i forti”?
  • È al corrente il Municipio di quante persone fanno capo al tavolino magico o ad altre associazioni benefiche per ottenere gratuitamente beni alimentari di prima necessità? Se sì, quante sono?
  • Pensa in futuro di ripristinare questa tradizione magari con un’altra modalità di consegna magari con l’aiuto delle associazioni benevole cittadine?

In attesa delle Vostre puntuali risposte, saluto cordialmente

Sara Beretta Piccoli

(Consigliera Comunale Indipendente e Presidente della Commissione della Gestione del Patriziato di Lugano)