di Carola Barchi, candidata 16 al GC per il PLR n.1

“Donne piccole come stelle, c’è qualcuno che le vuole belle, donna solo per qualche giorno, poi ti trattano come un porno, donne piccole e violentate, (…) “. Così cantava, nel 1989, la grande interprete calabra Domenica Berté, in arte Mia Martini, nel brano “Donna”, scritto per lei da un uomo, Enzo Gragnaniello.

Dal 1989 ad oggi, la presa di coscienza nei media e più in generale in tutta la società, della piaga della violenza sulle donne, è notevolmente aumentata. Oggi, anche in programmi ad alto indice di ascolto come il Festival di Sanremo si parla della violenza sulle donne. Tutto ciò ha probabilmente favorito un aumento delle denunce delle donne, che sempre più non sono disposte a star zitte davanti alle violenze che subiscono.

Questo non vuol dire che l’inaccettabile piaga delle violenze sulle donne sia in alcun modo sanata. Come ha ben detto Tamara Merlo 10 giorni fa, alla prima trasmissione elettorale della Rsi (lunedì 27 febbraio), quando ha affermato che il grande tema è “quello della violenza domestica: in Ticino ogni giorno abbiamo 3 interventi di polizia per violenza domestica. Non tutte le vittime sono donne, ma la stragrande maggioranza sì (poi ci sono anche i bambini). Sono da anni che si chiede il numero telefonico unico per le violenze”. Ancora la Merlo alla Rsi: “il tempo è scaduto, le donne devono potersi sentire sicure a casa, sul posto di lavoro, sicure a scuola…”. 

Come donna liberalradicale, la penso molto differentemente da Tamara Merlo su molti temi, ma sul tema della violenza sulle donne sicuramente abbiamo molti punti che ci possono accomunare.

Oggi la politica può e deve fare ancora molto per combattere la violenza sulle donne: dalla creazione (speriamo celere e non fra 3 anni!) del già citato numero telefonico unico (su scala nazionale) per segnalare le violenze domestiche, ad una maggiore attenzione nella formazione delle poliziotte e dei poliziotti sulla violenza sulle donne: si deve permettere a chi spesso è il primo ad intervenire (la polizia), di avere strumenti e sensibilità specifiche per affrontare questo tipo di situazioni.

Non solo. È palese che bisogna lavorare a monte, con campagne informative e di sensibilizzazione per combattere la violenza sulle donne.

Non va dimenticato chi opera sul campo, come l’associazione Consultorio e Casa delle Donne di Lugano, che da anni lavora con le sue operatrici per garantire una prima accoglienza e un primo intervento per le donne vittime di violenza. Proprio per questo, abbiamo creato una nuova associazione: “Pane e Rose per la Casa delle Donne”. Quali membri dell’associazione del Consultorio e Casa delle donne, ci siamo rese conto che era importante creare una nuova associazione, che avesse come finalità principale quella di raccogliere finanziamenti sia per la Casa delle donne sia per progetti complementari da portare avanti, per permettere a chi ha subito violenze di avere una vita dignitosa grazie ad un’articolata realizzazione di iniziative complementari al primo aiuto. L’associazione “Pane e Rose” vuole occuparsi, attraverso diverse attività di raccolta fondi, di realizzare progetti complementari al fondamentale lavoro della Cassa delle Donne.

Siamo appena nate come associazione “Pane e Rose”, ma già questo 8 marzo 2023 realizziamo la nostra prima piccola iniziativa per raccogliere finanziamenti, organizzando una bancarella a Lugano in Piazza Dante, dove per tutto il giorno offriremo pane e rose e distribuiremo il nostro opuscolo con tutte le informazioni per sostenere finanziariamente la nuova associazione.