39 morti, 29 feriti, tra i quali alcuni gravi. In Messico è accaduta una strage, che, come mostrata da un video, è stata causata anche dai secondini. Le guardie carcerarie, infatti, in un centro al confine tra Messico e Stati Uniti, Ciudad Juarez, hanno bloccato le uscite, dopo lo scoppio di un incendio all’interno della struttura.

Le vittime provenivano dal Venezuela, dall’America Centrale e dal Guatemala.

Il ministro dell’Interno Adan Augusto Lopez ha confermato la veridicità delle immagini. I secondini sono dipendenti dell’Inm, Istituto nazionale delle migrazioni (Inm), della città che si trova a pochi chilometri da El Paso, in Texas.

La strage è durata circa mezzo minuto, come lo testimonia la cronaca in tempo reale. Da una cella sono fuoriuscite fiamme, mentre i carcerati cercavano invano di fuoriuscire da cancelli chiusi a chiave, prendendoli a calci.

Gli agenti, nel video, si allontanano, dando le spalle ai migranti. Nella parte finale del video, ultimi, tragici 15 secondi, il fumo oscura ogni cosa.

El Universal ha rilanciato nei media le immagini, per denunciare la strage. Ma chi ha appiccato il fuoco? secondo le indagini, i profughi stessi, per protesta.

Tuttavia, mentre il presidente Adrés Manuel Lòpez sostiene che i profughi non siano riusciti a fuggire a causa dei materassi che bloccavano le uscite, le indagini smentirebbero, sostenendo che siano stati i questurini a non aprire loro le sbarre.