Per chi non la conosce, appare come un altro mondo, la zona di Parma, che collega l’ormai grande città con la via Emilia, verso Est. L’antica via romana è oggigiorno percorsa da un moto incessante di automobili, tir, mezzi pubblici; del passato permane solo una casa cantoniera, ormai in rovina, e qualche villa diroccata, nel mezzo della campagna lontana. Su di un lato, un benzinaio, immerso nel rumore del traffico; sull’altro lato, alcuni grandi, immensi magazzini. Vendono di tutto, ed è il “paradiso” delle donne (ma anche degli uomini): roba per la casa, vestiti, scarpe in pelle e similpelle: alcune, messe, fanno male ai piedi, altre sono comodissime. E poi ancora, prodotti per bambini, prodotti per animali, c’è persino un grande fast food, così che dopo aver vezzeggiato l’animale domestico, si va a mangiare la carne di quello sconosciuto. È, insomma, un villaggio dove ci si può perdere, e passare una mezzora o un’intera giornata, piacevolmente, all’insegna dell’utile e della spesa. Ora, ci si chiede cosa rimarrà di questo paradiso cementifero, dove da un lato ci si divertiva, esaltandosi per il risparmio e per la spesa; dall’altro si vendeva, monetizzando. Da ieri pomeriggio, in tutta la città di Parma aleggia un forte odore di plastica bruciata.

All’uscita dal lavoro, parmensi e parmigiani potevano vedere l’enorme colonna di fumo nero che si inerpicava su per il cielo azzurro, fendendone la purezza, e disfacendosi in mille vortici paurosi. Poi, verso sera, quando ancora la luce rimaneva sul giorno morente, il cielo azzurro s’era fatto cupo, ingrigito dall’inquinamento, provocato dal fumo.

L’immane incendio, propagatosi nel pomeriggio di ieri, in via Emilio Lepido, nella città emiliana, tra via Sidoli e la tangenziale dalle 16:30 circa, ha visto le fiamme propagarsi da un grande market cinese per poi raggiungere, nello stesso stabile, anche un negozio di articoli per bambini.

La colonna di fumo densa e alta si è vista per ore e ore, anche da lontano, anche da chi veniva da Bologna. L’intero edificio – un capannone – è stato primo avvolto dalle fiamme e poi è crollato. Fortunatamente, non risultano feriti o intossicati. Sono state impiegate ben otto squadre di Vigili del Fuoco di Parma e Reggio Emilia per quell’”Incendio di vaste dimensioni”, che ha terrorizzato acquirenti e residenti e mortificato quelli lontsani. Le operazioni di spegnimento sono state molto lunghe e addirittura perdurano anche per il giorno dopo. Sul posto, è intervenuto anche l’ente ambientale dell’Arpa: anche se non sarebbero stati segnalati allarmi ambientali gravi, oggi l’ordinanza del sindaco è severissima: finestre chiuse, divieto di raccogliere verdura e – nella zona – di portare a spasso il cane.