“Se sei solita andare a letto con molti uomini e poi ti ubriachi, non devi stupirti se ti accade quel genere di cose…” quanto il rettore dell’Università – una donna – dice a Cassandra (Carey Mulligan), detta Cassie, racchiude il senso dell’opinione. Quell’opinione che, per tutto il corso del film, Cassie cerca di screditare. Anche a costo della vita.
“A promising young woman”, tradotto in italiano con “una donna promettente” è il film di una “tragica vendetta”. Ex studentessa di medicina, la 30enne Cassie ha abbandonato gli studi dopo lo stupro ed il conseguente suicidio della sua migliore amica Nina. Ora, vuole vendicarsi.
Così, sfruttando la sua bellezza, finge di ubriacarsi nei locali, affinché uomini intenzionati ad avere con lei – che immaginano non consenziente – rapporti sessuali, possano essere da lei – invece incredibilmente lucida – sorpresi e ricattati. Mentalmente instabile, Cassie cerca ad ogni modo la vendetta, contro l’intero genere maschile, per la prima parte del film. Nella seconda parte, invece, la vediamo “realizzarsi”, trovarsi un fidanzato e stabilizzarsi. Ma l’apparentemente raggiunta stabilità non è altro che una farsa, perché Cassie subirà sia attivamente che passivamente le conseguenze delle sue azioni.
Una donna – da lei punita in un modo solo apparentemente crudele – rivela a Cassie dell’esistenza di un video che filma lo stupro subito da Nina. Quando scopre che nel video compare anche Brian, il suo attuale ragazzo, Cassie diventerà spietata. Ma alla fine, la sua vendetta avrà una tragica ripercussione. E, tuttavia, quello che può sembrare un passo falso della protagonista è, al contrario, l’azione strema – e sacrificale – per far sì che l’antico stupratore sia punito.
Colui che aveva stuprato e filmano Nina (ubriaca e non consenziente), infatti, sta per convolare a nozze, dimentico del passato e del suicidio indotto della sua vittima. Ricattando l’ormai ex fidanzato (che compare nel video dello stupro), Cassie si fa da questi rivelare dove avvenga l’addio al celibato dello stupratore, quindi vi si reca, vestita da infermiera sexy, fingendo di essere una spogliarellista, decisa a punire – anche dopo qualche anno – lo stupratore di Nina. Cassie sa di andare a morire, così, prima di intraprendere la pericolosa impresa, lascia deliberatamente le prove del suo percorso.
Sarà solo sacrificandosi, dunque, che farà sì che lo stupratore venga arrestato, ma non per lo stupro, quanto piuttosto per l’omicidio.
A promising young woman è un film terrorizzante che tuttavia non sparge una goccia di sangue, che fa molto riflettere su come, ad oggi, lo stupro di giovani donne che, in quanto adulte e ubriache, non sia considerato un crimine.
E la vicenda del figlio di Grillo, non docet, forse?
Notevole, infine, la scelta della colonna sonora, sulla quale spicca “Angel of the morning” di Juice Newton (1982), che fa sì che la vendetta (postuma) di Cassie (il cui nome, Cassandra, rimanda in un certo senso all’omerica profetessa troiana), divenga l’angelo giustiziere, che può agire anche da scomparso.