Notte di guerra, in Ucraina. L’esercito russo ha colpito la piazza centrale della città settentrionale di Chernihiv, compresi un teatro e un’università. Il governatore della regione di Chernihiv, Vyacheslav Chaus, ha affermato in precedenza che il centro della città è stato probabilmente colpito da un missile balistico e ha invitato le persone a “rimanere nei nascondigli”. 
Inizialmente, l’Ucraina settentrionale era stata risparmiata dai feroci combattimenti che hanno infuriato a est e a sud. Sino all’attacco aereo di stanotte: secondo Kiev, la Russia ha impiegato 17 droni Shahed di fabbricazione iraniana, sostenendo che le forze russe “hanno attaccato da nord con ‘Shahed-136/131’. Un totale di 17 droni d’attacco sono stati lanciati dalla regione di Kursk”.

  • I missili utilizzati dalla Russia sono di fabbricazione Iraniana

Dal canto suo, l’aviazione di Kiev ha abbattuto 15 droni russi, probabilmente parte di quei 17 iraniani, durante un attacco notturno.
Mosca, invece, afferma che “nella notte Kiev ha tentato di attaccare il territorio della Crimea con un missile terra-aria S-200 riattrezzato in un’arma d’attacco, intercettato in volo dalla difesa aerea russa”.

Parla anche il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che in un’intervista citata dall’agenzia Tass, afferma che la Russia rimane “pienamente impegnata nel principio che la guerra nucleare è inaccettabile”, e che “non ci possono essere vincitori in un tale conflitto e di conseguenza non vada mai scatenato”. Poi, Lavrov interviene in merito alle potenze nucleari sostenendo che: “è necessario prevenire qualsiasi scontro militare tra potenze nucleari, perché rischia di trasformarsi in uno scontro nucleare: l’obiettivo più importante attualmente è che ogni potenza nucleare eserciti la massima moderazione”.

Tuttavia, il ministro degli Esteri russo afferma che “il possesso di armi nucleari nel contesto della deterrenza è oggi l’unica risposta possibile ad alcune significative minacce esterne” alla sicurezza della Russia, sottolineando che lo “sviluppo della situazione” intorno all’Ucraina conferma la validità delle preoccupazioni di Mosca in questo settore. “La politica dello Stato nel campo della deterrenza nucleare – ha assicurato Lavrov – è esclusivamente difensiva e finalizzata a mantenere il potenziale delle forze nucleari al livello minimo necessario per la difesa garantita della sovranità e dell’integrità territoriale, prevenendo l’aggressione contro la Russia e i suoi alleati”. 

Nel frattempo, secondo l’ufficio del procuratore generale di Kiev, sarebbero cifre esorbitanti quelle che riguardano i bambini: sono, infatti, almeno 502 i bambini che sono stati uccisi in Ucraina dall’inizio dell’aggressione militare russa e oltre 1.100 quelli che sono rimasti feriti.