L’imperatore Tiberio morì il 16 marzo del 37 d.C. nella sua villa a Miseno, nei pressi di Capri, dove si era ritirato negli ultimi anni della sua vita. Tuttavia, è a Capri che Tiberio trascorse gran parte del suo periodo di isolamento, governando l’impero a distanza e costruendo una fama di sovrano enigmatico e controverso. La sua residenza principale sull’isola era la famosa Villa Jovis, una delle dodici ville che, secondo la tradizione, l’imperatore fece costruire sull’isola.
La morte di Tiberio fu avvolta nel mistero e nelle speculazioni. Le fonti storiche, in particolare Svetonio e Tacito, riportano che il successore designato, Caligola, insieme al prefetto del pretorio Macrone, potrebbe aver accelerato la sua morte. Si racconta che, quando Tiberio sembrò in punto di morte, Caligola iniziò a prendere il controllo, ma il vecchio imperatore si riprese brevemente. A quel punto, si dice che Macrone lo soffocò con un cuscino per evitare il ritorno al potere.
La figura di Tiberio rimane controversa: da un lato, un amministratore competente e stratega militare; dall’altro, un uomo accusato di crudeltà, paranoia e vizi durante il suo soggiorno a Capri. La sua morte segnò la fine del primo periodo della dinastia giulio-claudia e l’inizio del tumultuoso regno di Caligola.