Milano, 4 settembre 2025 – Si è spento oggi all’età di 90 anni Giorgio Armani, lo stilista che ha saputo trasformare l’idea stessa di eleganza e fondare un impero capace di influenzare la cultura, la moda e persino il cinema. Con lui se ne va non soltanto un creatore di abiti, ma un architetto dello stile, un imprenditore visionario e un ambasciatore del “Made in Italy” nel mondo.

Dall’infanzia a Piacenza alla conquista del mondo

Nato l’11 luglio 1934 a Piacenza, Armani intraprese un percorso non lineare: dopo gli studi di medicina e l’esperienza come vetrinista per la Rinascente, approdò negli anni ’60 da Nino Cerruti, dove affinò il suo talento creativo. Nel 1975, insieme al compagno di vita e di lavoro Sergio Galeotti, fondò la Giorgio Armani S.p.A.: da quel momento la moda non sarebbe più stata la stessa.

Negli anni Ottanta Armani scosse le regole della sartoria maschile introducendo la giacca destrutturata, morbida, priva di rigidità, simbolo di una nuova mascolinità. Parallelamente ridisegnò il guardaroba femminile: tailleur dal taglio netto, linee sobrie ma potenti, pensati per una donna moderna e autonoma. Il suo stile, fatto di rigore e fluidità, misura e raffinatezza, divenne sinonimo di eleganza globale.

Dal cinema alle passerelle: un mito culturale

Armani fu anche lo stilista delle star. Il suo nome è indissolubilmente legato a Hollywood: vestì Richard Gere in American Gigolo, contribuì all’immaginario estetico di film come Gli Intoccabili e, per decenni, dominò i red carpet internazionali. Attori, musicisti e sportivi hanno trovato in lui un simbolo di distinzione.

Un impero oltre la moda

La sua casa di moda è cresciuta fino a diventare un gruppo internazionale con ramificazioni in ogni ambito del lifestyle: Emporio Armani, Armani Exchange, Armani Privé, ma anche Armani/Casa, ristoranti, hotel, profumi e cosmetici. Nel 2024 il fatturato ha superato i due miliardi di euro, mantenendo sempre salda l’identità del marchio e la proprietà quasi interamente nelle mani del fondatore.

Fino all’ultimo Armani ha continuato a lavorare, fedele al suo motto: “L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”. La sua estetica sobria, priva di ostentazione, ha lasciato un’impronta duratura su generazioni di creativi e continua a influenzare le nuove leve della moda.

La scomparsa di Giorgio Armani segna la fine di un’epoca. L’Italia e il mondo intero perdono non solo uno stilista, ma un costruttore di bellezza, un imprenditore che ha saputo parlare a culture diverse con un linguaggio universale: quello della sobrietà, della misura, dell’armonia. Il suo nome resterà scolpito nella storia della moda accanto a pochi altri, come sinonimo stesso di eleganza.