n. 11 del 18 settembre 2025.pdf
10 settembre 2025 – incontro aul tema dell’informazione, promosso dall’OCST
Il panorama mediatico in Ticino e in Svizzera sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Con la diminuzione costante di lettori e ascoltatori e l’avanzata dei social e delle piattaforme digitali, molte testate locali faticano a reggere l’impatto economico: gli introiti pubblicitari finiscono sempre più all’estero, a beneficio dei grandi colossi del web.
In questo contesto, l’OCST (Organizzazione Cristiano-Sociale Ticinese), in occasione del centenario del suo giornale il Lavoro, ha voluto ribadire con forza una posizione chiara: l’informazione di qualità è un bene comune e deve essere sostenuta anche finanziariamente.

Durante una discussione interna al Comitato direttivo, il sindacato ha sottolineato come sia fondamentale garantire a lavoratrici e lavoratori l’accesso a notizie verificate e strumenti di analisi per formarsi un’opinione solida. «Le informazioni corrette e i buoni argomenti non sono mai gratuiti», ha ricordato il segretario cantonale Xavier Daniel, evidenziando che senza un sostegno concreto si rischia un grave impoverimento democratico.
Il riferimento è anche alla recente chiusura di giornali storici, come il Giornale del Popolo, che ha segnato una perdita pesante per il Ticino. «Per noi – ha aggiunto Daniel – è essenziale favorire la permanenza dei media locali e indipendenti, perché costituiscono una parte insostituibile del servizio pubblico».
All’incontro erano presenti personalità di primo piano del mondo dell’informazione ticinese: Daniel Ritzer, direttore de laRegione; Mario Timbal, direttore della RSI; Paride Pelli, direttore del Corriere del Ticino; e Roberto Porta, presidente dell’ATG. Insieme hanno discusso delle sfide che i giornali e i media devono affrontare per continuare a offrire un servizio di qualità, libero dalle logiche esclusivamente di mercato.
Il dibattito ha messo in luce come la sopravvivenza dell’informazione indipendente richieda un impegno collettivo: da parte delle istituzioni, dei cittadini e delle stesse redazioni. In gioco non c’è soltanto il futuro dei media, ma la qualità della democrazia.
L’OCST, in conclusione, ha ribadito che sostenere economicamente il giornalismo significa investire in educazione civica, nella memoria storica del Paese e nella capacità di ogni cittadino di interrogarsi sul mondo che lo circonda.