Di Martin N. Badrutt & Charlie Tee
Un sogno antico, una tecnologia moderna
Dalla leggenda degli alchimisti medievali fino ai laboratori di fisica del XXI secolo, l’idea di trasformare il piombo o altri metalli in oro è sempre stata sinonimo di impossibile. Oggi, però, una start-up americana chiamata Marathon Fusion sostiene di poterlo fare davvero — non con la magia, ma con la fusione nucleare.

Il principio è sorprendentemente semplice nella teoria: nei reattori a fusione, dove nuclei di idrogeno si uniscono liberando energia, si generano neutroni ad altissima energia. Marathon Fusion propone di sfruttarli per colpire atomi di mercurio-198 (¹⁹⁸Hg), trasformandoli in mercurio-197 (¹⁹⁷Hg), che poi decade naturalmente in oro-197 (¹⁹⁷Au), l’isotopo stabile e prezioso dell’oro.
In pratica:
Hg-198 → (neutroni) → Hg-197 → (decadimento) → Au-197
L’azienda afferma che un singolo reattore a fusione da 1 gigawatt termico potrebbe produrre fino a 5.000 kg d’oro all’anno, senza compromettere la produzione energetica.
I numeri dell’alchimia moderna
• 5.000 kg d’oro/anno per GW-termico
• Prezzo medio dell’oro (2025): ~127.000 USD/kg
• Valore lordo stimato: oltre 630 milioni di dollari l’anno per reattore
Se le cifre si confermassero, una rete di dieci reattori produrrebbe oro per un valore teorico superiore a 6 miliardi di dollari l’anno. Ma la realtà scientifica e logistica è molto più complessa.
Il problema della radioattività
L’oro ottenuto da questa trasmutazione non sarebbe immediatamente commerciabile: appena prodotto è leggermente radioattivo e richiede un periodo di “raffreddamento” prima di poter essere manipolato o venduto in sicurezza. Secondo stime preliminari, servirebbero 17–18 anni per raggiungere un livello di radioattività accettabile.
Quanto mercurio serve davvero?
Il mercurio naturale è composto da diversi isotopi. Solo circa il 10 % è formato da ¹⁹⁸Hg, quello utile alla reazione. Ciò significa che per ottenere quantità significative di oro bisognerebbe disporre di enormi volumi di mercurio o di impianti per separare gli isotopi.
Le principali fonti di mercurio oggi sono:
• Cinnabro (HgS), un minerale presente in miniere sparse tra Asia, Sud America e alcune zone d’Europa;
• Recupero da rifiuti industriali ed elettronici;
• Sottoprodotti dell’estrazione di rame e zinco.
Tuttavia, la Convenzione di Minamata limita fortemente il commercio internazionale di mercurio a causa della sua tossicità e dell’impatto ambientale devastante.
Impatto sul mercato dell’oro
Oggi il mondo produce circa 3.300 tonnellate d’oro all’anno. Le cinque tonnellate promesse da Marathon Fusion per ogni reattore rappresentano solo lo 0,15 % della produzione mondiale: un valore quasi trascurabile.
Per influenzare davvero il mercato servirebbero centinaia di reattori operativi, ognuno perfettamente efficiente, sicuro e conforme alle normative internazionali — un obiettivo che, per ora, resta lontano.
Gli ostacoli principali
1. Costi enormi di costruzione e mantenimento dei reattori a fusione;
2. Gestione del materiale radioattivo per decenni;
3. Difficoltà di approvvigionamento legale del mercurio;
4. Impatto ambientale e sociale dell’estrazione del mercurio;
5. Scetticismo scientifico, poiché nessun test su scala industriale ha ancora confermato i dati promessi.
Cosa ci aspetta
Nel breve termine, la trasmutazione nucleare resta più un’ispirazione da fantascienza che una fonte reale di ricchezza. Ma se le simulazioni e gli esperimenti futuri dovessero confermare anche solo una parte del potenziale di Marathon Fusion, l’umanità si troverebbe di fronte non solo a una nuova fonte energetica pulita, ma anche a una nuova forma di creazione della materia.
Un sogno alchemico che, forse, non è più soltanto un sogno.
🕊️ “Si ringrazia Dio — perché ogni grande scoperta, anche se nasce dalla curiosità dell’uomo, è sempre una forma di rivelazione.”