È stata presentata questa mattina alle 10, nella cornice conviviale dell’Osteria Alice di Cassarate, la nuova rivista della Città di Lugano: lu – o meglio, lu, la città in cento pagine. Un progetto editoriale che nasce dalla volontà di dare profondità, tempo e respiro alle tante storie che animano quotidianamente la vita cittadina. Alla presentazione era presente anche il sindaco, a sottolineare l’importanza culturale e simbolica di un’iniziativa che punta a raccontare Lugano non solo per ciò che mostra, ma soprattutto per ciò che spesso resta nascosto.
Al link sottostante la pagina ufficiale:
Cartacea, elegante, curata nei dettagli, lu nasce però dal digitale: dall’esperienza di @luganomycity e dai canali della Città, dove ritratti, interviste e reportage scorrono veloci. Qui, invece, quelle storie trovano una nuova forma, più lenta e riflessiva, capace di durare nel tempo. Alcuni contenuti vengono sviluppati e approfonditi, altri sono completamente inediti, in un circolo virtuoso tra carta e web che restituisce valore alla narrazione urbana.
La rivista è volutamente irregolare: non ha una periodicità fissa, ma esce quando le storie sono mature, quando si raggiungono quelle “cento pagine” necessarie a dare un senso compiuto al racconto. Anche la distribuzione rompe gli schemi: le prime 5.000 copie sono gratuite e si trovano non solo nei luoghi istituzionali – Palazzo Civico, LAC, Foce, Puntocittà – ma anche in bar, negozi e locali cittadini. Perché lu vuole stare tra la gente, come le storie che racconta.

Il tema cardine del numero 1, uscito il 16 dicembre 2025, è l’invisibile: quei luoghi, quelle persone, quei dettagli che spesso ignoriamo ma che contribuiscono in modo decisivo all’identità di Lugano. Pagina dopo pagina si entra nell’intimità di case private, in spazi un tempo vivi e oggi chiusi, in un’osteria fuori dal centro che diventa microcosmo di umanità. Si ascoltano i pensieri “invisibili” di un robot e di un giornalista americano, si assiste all’amicizia silenziosa tra un poeta e un albero, si attraversa la città di notte guidati da un dj, un ornitologo, una regista e un fontaniere.
Particolarmente apprezzato, in questo primo numero, l’approfondimento sul Cinema Corso, con la storia dei fratelli Rino e Olinto Tami, che restituisce memoria e dignità a un luogo simbolico della Lugano popolare e culturale. Affascinanti anche gli articoli dedicati agli uccelli notturni, agli alberi, ai dettagli curiosi che si scoprono solo fermandosi ad ascoltare la città e chi la abita davvero. È proprio questo il cuore di lu: le curiosità del posto, raccontate attraverso la gente.

Molte e autorevoli le firme: tra gli altri, il poeta Fabio Pusterla, la regista Klaudia Reynicke, lo specialista di intelligenza artificiale Luca Gambardella e il giornalista Alan Friedman. La rivista, molto elegante, è arricchita da immagini grandi e di notevole valore: vi sono fotografie di Paolo Abate, Jacqueline Haener, Vanni Moretti, Igor Ponti, Alfio Tommasini e Alessandro Ruffini. La copertina, realizzata appositamente per la rivista, è firmata da Nicolas Polli.
Attenta anche alla dimensione internazionale, lu propone gran parte dei contenuti in inglese, per parlare non solo a chi vive Lugano, ma anche a chi la guarda da fuori.
La rivista è un progetto dell’Ufficio comunicazione e marketing della Città di Lugano. Responsabile Jan Trautmann, progetto editoriale di Eleonora Bourgoin e Magda Mandelli, grafica curata dallo Studio CCRZ.
Con lu, Lugano sceglie di raccontarsi senza slogan, con uno sguardo colto ma accessibile, capace di valorizzare il territorio, la memoria e le piccole cose. Quelle che, spesso invisibili, sono in realtà le più vere.