Il governo spagnolo sbaglia a non mandare alcun alto dirigente ai funerali di Fidel Castro, a Cuba.
Da un articolo del quotidiano spagnolo El País.

“Mariano Rajoy dovrebbe considerare ciò che Cuba ha rappresentato storicamente e continua a rappresentare per la Spagna. E’ deplorevole che il governo mandi un rappresentante di secondo rango – il Segretario di Stato alla cooperazione e per l’America latina, Jesús Gracia – ai funerali di Fidel Castro.

Come la maggior parte dei suoi omologhi europei, il capo del governo spagnolo Rajoy non assisterà, domenica 4 dicembre all’Havana, al funerale di Fidel Castro. L’unico leader europeo presente sarà il primo ministro della Grecia, Alexis Tsipras. Il presidente russo Vladimir Putin manderà il presidente della Duma, e numero quattro del regime, Viatcheslav Volodine.

La presenza alle esequie del re emerito spagnolo Juan Carlos I, giustificata dalla relazione personale che aveva con Castro, non può mascherare la posizione del governo di Madrid, che riflette un preoccupante abbandono dei suoi obblighi di difesa degli interessi della Spagna.

Mariano Rajoy ha deciso – di nuovo – che la Spagna resterà ai margini in un momento storico di un paese che per la Spagna è prioritario. La politica spagnola verso Cuba è stata disastrosa. La totale mancanza di significato acquisita dal nostro paese negli affari e nel futuro dell’isola è da attribuire alla totale incomprensione dimostrata dal capo del governo. […]

E’ anche una mancata occasione dopo la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti. Invece di approfittare di questa storica opportunità, tanto attesa, Rajoy ha lasciato altri paesi europei consolidare le loro posizioni in una zona di importanza strategica vitale per la Spagna.
Oggi Madridi avrebbe dovuto mandare al funerale una persona che perlomeno siede al tavolo del Consiglio dei ministri, magari lo stesso Rajoy.
Cuba è fondamentale per la Spagna e questa evidenza non ha nulla a che vedere con la condanna del dittatore morto o l’adesione alle sue idee.
Nel caso delle relazioni con Cuba, far prova di ambiguità e restare inattivo, il marchio di fabbrica di Rajoy, è non solo un grave errore ma anche un vistoso pregiudizio per gli interessi degli spagnoli.”