Citta del Messico, Acapulco – non si tratta di orridi ricordi dell’ancestrale memoria collettiva, che spesso associa la violenza del Sud America con il cannibalismo delle popolazioni pre latine da una parte e dalle inaudite crudeltà dei conquistadores, bensì di scontri tra bande rivali d’oggigiorno nell’orrida prigione di Acapulco.  

Roberto Alvarez Heredia, portavoce della sicurezza dello stato di Guerrero, precisa che gli scontri hanno avuto inizio alle 4 del mattino (le 12 in Svizzera, le 13 in Italia) e sono stati sedati soltanto diverse ore dopo, grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

Nello scontro sarebbero stati uccisi 28 detenuti, rimasti vittime della violenza nel penitenziario. Alla notizia della mattanza, molti familiari dei detenuti avrebbero tentato di superare le sbarre della prigione per capire cosa fosse successo ai loro parenti.

Acapulco – da soggiorno da sogno a prigione da incubo

Acapulco è la città più grande dello stato di Guerrero, una delle più violente aree del Messico. da dicembre 2006 a maggio di quest’anno gli omicidi sono stati ben 188.567 -un record – secondo il governo.

Negli anni ’50 la ridente città era meta turistica per le star di Hollywood, oggi la prigione di Acapulco è fra i centri americani di di smistamento dell’oppio, città numero uno per i fatti di sangue del pianeta.

fonti: euronews, Repubblica.it,  BBC News.

Acapulco, in apparenza