Un dramma si è consumato ieri all’ospedale San Giovanni, dove quattro giovani hanno portato e lasciato all’entrata una ragazza di 19 anni in gravissime condizioni, per poi allontanarsi tempestivamente. La giovane è stata immediatamente portata in cure intense dove il personale medico ha avvertito le autorità e le ricerche sono cominciate fin da subito. Purtroppo, nonostante gli sforzi del personale medico la giovane non ce l’ha fatta. 

È trapelata sin da subito l’informazione che la ragazza  proveniva da un rave party abusivo che si era tenuto a Roveredo, nei pressi della diga della Roggiasca. Più testimoni hanno confermato che la ragazza aveva assunto delle ketamina e che per molto tempo prima di morire rimase in uno stato di trance. Un suo amico che ha rilasciato delle dichiarazioni a Ticinonline ha detto “Lei non stava bene. In piedi sulle casse della musica, sembrava addormentata. L’abbiamo fatta scendere e accudita accanto al falò acceso per riscaldarci, viste le temperature”. Sembrò riprendersi per poi ripiombare di nuovo in uno stato di semi-incoscienza. Le autorità non sono state chiamate per paura delle conseguenze: il rave non era stato autorizzato, vi erano presenti diversi minorenni e tanti stupefacenti. L’idea dell’arrivo delle autorità ovviamente non piaceva agli organizzatori.

Complice il luogo remoto, le chance di sopravvivenza della giovane purtroppo si sono ben presto affievolite. Intanto si indaga sulle cause delle decesso e c’è chi punta il dito sulla polizia grigionese, che secondo alcuni sapeva della festa in corso. Il sindaco di Roveredo ha dichiarato: “Sapevamo che in passato Lostallo aveva accolto feste di questo tipo, però autorizzate. Ma mai la diga della Roggiasca. Anche perché inerpicata a circa 1000 metri, non è facilmente raggiungibile. Per non parlare delle temperature, che non credo siano state di molto sopra lo zero”. Ora le indagini dovranno fare luce sulla dinamica dell’accaduto.