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La strategia che la Banca Nazionale Svizzera ha adottato stamani per lottare contro la forza del franco (vedi articolo correlato) è aumentare la massa monetaria alimentando il mercato di liquidità.
La BNS mira alla creazione del credito, vuole incitare le banche a concedere prestiti alle aziende in difficoltà.

Come si legge oggi sul quotidiano romando La Tribune de Geneve, molte imprese svizzere esportatrici confrontate con l’apprezzamento del franco sperano che lo Stato, cioè la BNS, crei migliori condizioni, anche se provvisorie.
L’accesso facilitato al credito corrisponde dunque ad una forma di aiuto a queste imprese, ma questo può funzionare solamente se le banche sono pronte a concedere prestiti.
La decisione presa stamani di ridurre al minimo il tasso direttore (il libor a tre mesi oscilla ora tra lo 0 e lo 0,25%, mentre in precedenza la fascia di oscillazione era tra lo 0 e lo 0,75%) è una buona notizia per chi vuole chiedere un prestito a corto termine: i tassi ipotecari a breve termine scenderanno. L’incertezza persiste invece sul lungo termine.

Riducendo il tasso libor, la Banca Nazionale Svizzera si assume il rischio di un surriscaldamento del mercato immobiliare, già teso da diversi mesi. Queste misure saranno sufficienti a contenere il franco svizzero? Difficile dirlo con certezza. Un ruolo importante lo avrà la durata sulla quale si iscriveranno queste misure. Sembra difficile pensare di avere effetti concreti prima di sei mesi.
Per la maggior parte degli economisti le misure adottate dalla BNS vanno nella buona direzione ma sono comunque insufficienti, in quanto il legame tra franco ed euro è troppo forte.
Sin quando la situazione sui mercati internazionali resterà così incerta, un ribasso significativo del franco sembra illusorio.

Purtroppo, di concreto per il momento c’è soltanto la riduzione del tasso direttore. Tutto il resto sembra un gran menare il can per l’aia (leggasi: un bel bla bla).
In attesa di un lampo di genio e di una siringata di coraggio (ad esempio la vecchia ma efficace misura di penalizzare gli averi in franchi da parte di stranieri) sarebbe meglio che i nostri ben retribuiti direttori continuino ad occuparsi di cagnolini, piuttosto che dare ascolto alle allucinanti proposte di gente come Alfred Ritter, Tesoriere della Banca cantonale basilese, che osa ancora sperare in interventi diretti sull’euro da parte della BNS.