Il Cantone da tempo sottolinea l’importanza delle aggregazioni, per ragioni di costi, efficacia, competenze e opportunità. Lugano, cosciente del valore di questo processo, è sempre stato propositivo e aperto al dialogo con i comuni limitrofi.
In seguito alle prime due fasi aggregative della nuova Lugano non sono tardati gli effetti positivi derivanti dell’unione dei dodici comuni.
Cito a titolo d’esempio il ruolo primario assunto dalla città in ambito di perequazione finanziaria intercomunale o in materia federale, l’aumentata considerazione nell’ambito della partecipazione finanziaria per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, merito sicuramente anche alla maggiore forza contrattuale acquisita.
Una forza finanziaria anche a diretto beneficio dei cittadini, come dimostrato con la recente e rapida attuazione di misure anticrisi tramite un credito quadro di venti milioni, intervento impensabile in un territorio frazionato da diverse autorità decisionali.
La terza importante tappa aggregativa prevede il congiungimento della Val Colla alla città. Un passo importante che permetterà uno sviluppo armonizzato e una gestione unitaria del bacino imbrifero del Cassarate.
Un’opportunità anche per i comuni di Cadro e Sonvico che godranno all’istante della sovvenzione cantonale per la realizzazione degli investimenti in sospeso e nel contempo il beneficio fiscale del motore propulsivo del nuovo comune. Situazione che di certo non peggiorerà i servizi comunali ma che proprio grazie alle sinergie che si creano non potranno che migliorare riducendone il costo unitario.
Una situazione dove tutti i comuni chiamati alle urne non possono che guadagnarci, ma dove però fattori emotivi e spregiudicate affermazioni possono anche compromettere il buon esito di quest’importante passo. A sciogliere i dubbi che legittimamente alcuni temono possano rivelarsi negativi per il proprio territorio, sono proprio i comuni già aggregati.
Non è infatti assolutamente vero che i nuovi quartieri non sono stati considerati. Gli investimenti previsti sono stati e vengono realizzati e, se del caso, anche ampliati privilegiando le necessità locali in funzione di una visione organica regionale.
L’organico comunale è stato integrato nella nuova amministrazione, nessuno ha perso il proprio posto di lavoro ed è stata garantita la continuità dei servizi verso la popolazione. Gli eventi tradizionali sono stati mantenuti e sostenuti finanziariamente.
La rappresentatività è rimasta garantita sia dai rappresentanti locali nel Municipio, nel Consiglio Comunale che dai membri delle Commissioni di Quartiere, antenne fondamentali sul territorio e che di sicuro non verranno abolite.
In pratica al cittadino non è assolutamente stato tolto nulla anzi, gli è stata data la possibilità di partecipare attivamente nello sviluppo regionale che, direttamente o indirettamente, tocca anche il proprio territorio.
Non ci si dimentichi infine che l’identità territoriale è l’immagine di chi vive nel territorio, la rappresentanza è determinata dalla volontà partecipativa all’attività pubblica, indipendentemente dalle dimensioni.
Io ho avuto fiducia nel primo progetto aggregativo e oggi non posso che essere soddisfatto della mia scelta. Mi auguro che questa fiducia venga anche dai comuni più diffidenti, sarebbe davvero un bel segnale per un Ticino che tutti vorremmo un po’ più unito.
Rolf Endriss (Breganzona)
Consigliere Comunale Lugano