I risultati elettorali che hanno visto il PLRT perdere sonoramente, dopo 100 anni, la maggioranza relativa nel cantone non sono ancora freddi e già dagli schermi tv si chiedono le dimissioni di Walter Gianora dalla Presidenza del partito.

Premessa davvero infelice e che dimostra come i tromboni del partito ancora non abbiano ben compreso la reale situazione interna. Una débâcle che a mio avviso non va sicuramente addossata al neo presidente, che al momento della sua investitura era sostenuto anche dalla corrente di IdeaLiberale, la quale lo aveva preferito a Roberto Badaracco.
La sconfitta dell’ex partitone inizia ben più lontano e le dichiarazioni di settimana scorsa dell’ex Senatore Sergio Salvioni – meglio due leghisti in CdS che Morisoli – dimostrano ampiamente come l’astio, per non dire il vero e proprio odio interno, abbia minato la fiducia degli elettori, riducendo il partito ad una palestra dove mostrare i muscoli.

E’ troppo facile utilizzare Walter Gianora come bersaglio, incolparlo di non aver saputo ricucire gli strappi e ricomporre i cocci di un partito che altri, anno dopo anno, hanno frantumato, sparpagliandone ovunque i pezzi.
Le correnti del partito sono uscite nettamente ridimensionate e bene farebbero a soffermarsi su un sano esame di coscienza. Altro che incolpare il vento che tira su tutta l’Europa come ha dichiarato alla RSI Matteo Quadranti.
Lui, che da subito aveva fomentato la campagna elettorale con inutili attacchi interni, dovrebbe saper spiegare perchè questo vento gli ha portato una miseria di voti interni, mentre gli altri quattro candidati lo hanno nettamente surclassato. Una chiara dimostrazione di come dopo la prima bocciatura della sua sezione e il ripescaggio da parte dei radicali, qualche riflessione appena appena più profonda andava fatta.

IdeaLiberale ha fallito su tutta la linea, incapace di sostenere il proprio candidato, Sergio Morisoli, direttamente confrontato con Christian Vitta, che con tutto rispetto non ha certo il carisma di un capo di Stato.
Un flop che mina la credibilità di questo movimento interno al partito, che strategicamente non ha una linea e dove ogni soprano canta da solo. Esperimento fallito. Una eventuale scissione creerebbe due ali monche, incapaci in futuro di eleggere qualche candidato. Anche per IdeaLiberale sembra giunto il tempo del congedo.

Il 21 marzo scrivevo: mandiamo a casa i Generali.
Ebbene quel tempo è arrivato. Togliamo loro le penne e chiudiamo l’audio, facciamo spazio ai tanti giovani validi che nel PLRT fortunatamente non mancano. Smettiamola di credere che Caratti, La Regione o il Caffè siano i depositari della verità assoluta. Dopo che 4 anni fa avevano festeggiato, ecco che oggi hanno partecipato e contribuito a dimezzare il PLRT e vi è da credere che festeggeranno anche oggi, dato che l’auspicio di Sergio Salvioni si è concretizzato.

C.S.