Ricordando l’anniversario fatale

Per ricevere la pensione d’invalidità, decine di persone si sono fatte passare per pompieri o ufficiali di polizia giunti in soccorso alle Torri gemelle del World Trade Center a New York, l’11 settembre 2001. Una frode che sarebbe costata ai servizi sociali americani 400 milioni di dollari.

A New York sta suscitando un enorme clamore lo scandalo svelato dalla giustizia newyorchese e che coinvolge ufficiali di polizia del NYPD e pompieri del FDNY. Per loro e le altre persone che hanno partecipato alla truffa si trattava di simulare ogni sorta di handicap per ricevere generose pensioni d’invalidità.

Man mano che emergono nuovi dettagli su questa gigantesca frode, che sarebbe costata ai servizi sociali americani qualcosa come 400 milioni di dollari, l’audacia dei truffatori lascia sbigottiti : le 106 persone già arrestate si sarebbero fatte passare per i primi soccorritori giunti alle Torri gemelle la mattina del 11 settembre 2001, mentre in realtà quasi nessuno di loro vi si trovava.

Tutti loro si sono poi dichiarati “in preda alla paura”, incapaci di salire su un aereo o di entrare in un grattacielo, chiusi in casa la maggior parte del tempo. Potrebbero essere condannati sino a 15 anni di carcere. A questi primi arresti potrebbero seguirne addirittura un migliaio.

“E’ un cinismo scioccante – ha commentato il giudice incaricato del caso, Cyrus Vance Jr. Il caso promette di essere uno dei più eclatanti della ricca storia criminale di New York. La trama di menzogne non era improvvisata, ma al contrario era stata preparata accuratamente. Il piano sarebbe stato ideato da un ex agente del FBI e giurista di Long Island, Raymond Lavallée, 83 anni, che con l’aiuto di tre complici si sarebbe poi messo alla ricerca delle “comparse”. Le persone ingaggiate erano state preparate per affrontare medici e assistenti sociali, integrando i dettagli di traumi immaginari.

Per tutti i partecipanti alla truffa, inclusi i quattro ideatori, l’indennità ricevuta annualmente andava dai 30’000 ai 50’000 dollari. Diversi di loro esercitavano in parallelo attività professionali, mentre avevano dichiarato ai medici di essere totalmente incapaci di lavorare.

Glenn Lieberman, uno degli accusati di frode ai danni delle assicurazioni sociali americane.
Glenn Lieberman, uno degli accusati di frode ai danni delle assicurazioni sociali americane.

Per una simile truffa era ovviamente necessaria una discrezione totale, ma poi su Facebook avevano iniziato ad apparire foto di vacanze al mare, battute di pesca, auto di grossa cilindrata, voli in elicottero e indiavolate partite di basket.

Glenn Liebermann, un ex poliziotto di Brook­lyn, in questo modo si esibiva alla guida di uno scooter d’acqua, felice e abbronzato, facendo gestacci al fotografo. La foto è stata ripresa in prima pagina dal New York Post con la scritta “beccato!”. Liebermann, che aveva ricevuto 175’000 dollari invocando “disordini mentali”, oggi vive a Palm Beach (Florida), dopo aver lasciato la polizia nel 2006.

(Le Figaro.fr)