La Consigliera nazionale UDC Yvette Estermann ha presentato una mozione per l’introduzione di un permesso a punti per gli stranieri provenienti da paesi che non fanno parte dell’Unione europea. Un sistema che è già applicato in Austria e in Danimarca con notevole successo.
La sua proposta è già stata firmata da vari esponenti PPD, UDC e PLR. E’ quanto scrive oggi il quotidiano Tages-Anzeiger.

La Estermann si dice convinta che con questo sistema in Svizzera verrebbero risolti diversi problemi. La sua mozione tende a rendere più severe le condizioni per l’ottenimento di un permesso di soggiorno. Chi proviene dai paesi in via di sviluppo (Africa e Asia) riceverebbe il permesso solo se in possesso di specifiche competenze professionali non disponibili in Svizzera e nell’Unione europea.
Si potrebbe andare oltre e pretendere che il richiedente il permesso di soggiorno abbia conoscenze sufficienti nelle lingue nazionali. Eccezioni verrebbero fatte per le persone che in Svizzera intendono congiungersi ad un nucleo familiare già inserito nel tessuto sociale.

Attualmente il limite fissa a 11mila i permessi che possono essere concessi annualmente. Il permesso a punti vedrebbe cadere questo limite. I socialisti si oppongo alla mozione argomentando che si finirebbe per concedere il visto d’ingresso a una manodopera meno qualificata e a minor costo di quella locale.