All’indomani dell’assalto a un autobus di militari statunitensi presso l’aeroporto di Francoforte (avvenuto mercoledì 2 marzo), i media e le autorità hanno voluto diramare la notizia nel modo più allarmante possibile: attacco di matrice islamica. Nell’assalto sono morti l’autista dell’autobus e un soldato. Due altri militi sono rimasti feriti. L’aeroporto era stato parzialmente bloccato e molti voli avevano subìto ritardi.

Il “terrorista di matrice islamica” è un 21enne del Kosovo residente a Francoforte, al quale non piacciono i soldati americani e che le autorità giudiziarie stanno interrogando per scoprire se è stato incaricato da al Qaeda di colpire “nel cuore dell’Europa”.
Senza voler togliere nulla al fenomeno del terrorismo islamico in Europa, pur riconoscendo l’esistenza di pericolose cellule dormienti che attendono di eseguire attacchi nelle città europee, chi scrive ritiene che questa terminologia sia un poco esagerata.
Esagerata per l’uso indistinto che ne viene fatto. Ad esempio, nel caso di un attacco a persone o istituzioni americane o connesse agli Stati Uniti, ancora prima di sapere di che si tratta si tirano in ballo Osama bin Laden, al Qaeda, il Mullah Omar, gli integralisti e la guerra santa contro l’Occidente.

Abbiamo visto cosa sono gli attentati di matrice islamica. Ne abbiamo avuto due eclatanti esempi: nel marzo 2004 alla stazione ferroviaria di Madrid (191 morti, 2060 feriti) e nel luglio 2005 nella metropolitana di Londra (52 morti e 700 feriti). Ora, un 21enne kosovaro che sale su un autobus e spara a un gruppo di soldati americani è un evento grave ma non si tratta per forza di un attentato di matrice islamica. Perlomeno non lo si dovrebbe definire tale fino a quando non vi sono indizi certi.
Un kosovaro di religione islamica che uccide soldati americani lo fa per motivi diversi, forse perché imbevuto di odio contro l’Occidente o magari perché è influenzato dalla propaganda di un qualche siti web integralista, ma un singolo uomo non fa un “gruppo di matrice islamica”.

Le definizioni del giornalismo sensazionalistico danno fastidio, sono anche offensive nei confronti del pubblico, che pare sempre più ritenuto incapace di interesse verso una notizia se questa non contiene elementi “di sicuro effetto”.
Per tornare alla vicenda di Francoforte, sull’onda “dell’attentato di matrice islamica” il nuovo ministro tedesco dell’Interno Hans-Peter Friedrich, ha comunque deciso che un aumento delle misure di sicurezza in Germania non è necessario.
La sua dichiarazione si basa su quanto detto dal giovane agli inquirenti: ha spiegato che a spingerlo ad aprire il fuoco contro i militari è stato il suo odio verso l’apparato bellico statunitense.

Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle è stato interpellato dall’amministrazione di Washington ed ha assicurato alla Segretaria di Stato americana Hillary Clinton che la Germania farà piena luce sull’attacco nel più breve tempo possibile. Lo stesso è stato dichiarato dalla Cancelliera Angela Merkel.

Rave