Strauss-Kahn colpevole di aggressione sessuale. In Francia e altrove sono molti a credere che non sia possibile. Roger Cohen, cronista presso il New York Times cerca di decriptare quello che considera “un rifiuto della realtà”.

“Il 60% dei francesi ritiene Dominique Strauss Kahn vittima di un complotto – scrive Cohen – vittima di una trappola tesa ad un potenziale candidato alle presidenziali francesi del prossimo anno. I complottisti addirittura fanno il paragone tra il numero della suite del Sofitel in cui alloggiava Strauss Kahn, la suite numero 2806 con la data di apertura delle primarie socialiste, il 28 giugno.
Grosso modo questa è la regola : Maggiore è la cultura della dipendenza di un paese e più questo paese avrà la tendenza a vedere il male ovunque. La Francia ha una mentalità da funzionario e vive sottomessa ad un centralismo di stile napoleonico. Questo porta il popolo a volgersi verso lo Stato alla ricerca di salvezza e ad avere fiducia nella potenza superiore che controlla tutto.

La vicenda di Strauss Kahn è l’occasione per mostrare le molte differenze culturali tra Francia e Stati Uniti – nella giustizia, nei media, di fronte ai personaggi pubblici, nei confronti del sesso e della gravità di un’accusa di stupro.
La differenza maggiore è quella dei rapporti con l’autorità. Il rispetto francese per il potere e le teorie di complotto che l’accompagnano si urta con la correttezza americana nell’applicare la legge senza distinzioni di sorta. E’ la correttezza della nostra giustizia che ha oltraggiato i francesi.
I colleghi e amici di Strauss Kahn, fra cui vi sono Bernard-Henri Levy, Jean Daniel e Jack Lang ritengono che non ha potuto compiere la violenza di cui è accusato perché “è uno di loro”, un tipo a posto. Lo hanno dichiarato “innocente per associazione” malgrado contro di lui non manchino fatti precedenti, incidenti e accuse che lasciano presagire come i gravi capi d’accusa a suo carico non siano così assurdi e che la voce dell’inserviente africana Nafissatou Diallo deve essere ascoltata in tribunale.

L’America è un grande paese. La giustizia vi trionfa uguale per tutti e chi la fa l’aspetti. La prova è che alla fine anche Osama Bin Laden è stato ucciso. La suite 2806 non ha nulla a che vedere con il 28 giugno. 2806 è solo un numero e la teoria del complotto è il rifugio degli impotenti.”