Nel suo intervento al World Economic Forum di Davos il premier britannico David Cameron ha duramente criticato i piani di Germania e Francia al fine di introdurre in Europa una tassa sulle transazioni finanziarie.
Secondo Cameron centinaia di migliaia di posti di lavoro sarebbero messi in pericolo da questa misura sciagurata. “Prendere in considerazione un provvedimento del genere nel momento in cui stiamo lottando per sostenere l’economia è pura follia” ha esclamato il premier, la cui prima preoccupazione riguarda la difesa della fondamentale piazza finanziaria di Londra. Una simile tassa potrebbe causare una riduzione del PIL di un importo sino a 200 miliardi di Euro e una perdita di mezzo milione di posti di lavoro. Il 90% di certe operazioni finanziarie – così si stima in uno scenario di catastrofe – potrebbe lasciare l’Europa.
La Commissione europea respinge le argomentazioni e le accuse di Cameron. “Se le somme incassate ritorneranno sensatamente nel circolo dell’economia, non c’è pericolo per la crescita e l’occupazione” ha dichiarato una portavoce a Bruxelles.
Mentre la Francia sarebbe disposta a introdurre la tassa anche senza partecipazione dell’Inghilterra, la Germania preferirebbe che si procedesse compatti. La cancelliera Merkel aveva dichiarato mercoledì 25 gennaio nel suo discorso di apertura del WEF che al momento l’introduzione della contestatissima tassa non appare probabile.
(Fonte: Basler Zeitung)