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A poche ore da un nuovo e “cruciale” summit per il futuro della Zona euro, la popolazione greca manifesta con sempre maggiore insistenza l’esasperazione per i piani di rigore imposti dal governo.

“Ogni giorno ci svegliano con le parole fallimento e crisi; ogni riunione o summit europei sono definiti cruciali per la Grecia e ogni volta ci dicono che il peggio è stato evitato per un soffio. Non capiamo più niente e siamo angosciati – commenta Dimitri, grafico 42enne in una società che si occupa di marketing.
Le scadenze si avvicinano e la Grecia ha ricominciato a preoccupare la Zona euro. I negoziati tra il governo e i creditori privati per la riduzione del debito avanzano a fatica, l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale premono per maggiori controlli nell’applicazione delle riforme e per maggiori misure di austerità.
“Ci tagliano il salario, i prezzi aumentano in continuazione e non possiamo più vivere dignitosamente – prosegue Dimitri – Non sono pagato da tre mesi. Ci spingono al suicidio o a lasciare il paese.”
Molto greci pensano che l’austerità applicata da 18 mesi sia suicidaria. Un greco su tre non è assicurato, ogni cosa è disorganizzata, la Grecia è in un vicolo cieco.

Dopo cinque piani di rigore i risultati sono pessimi, il debito è altissimo, il deficit non si abbassa, il tasso di disoccupazione raggiunge il 18.2%, la recessione batte ogni record e i greci pensano unicamente a ritirare i propri soldi dalle banche.
Pressato dai creditori privati, il governo annuncia il taglio dei salari nel settore privato, il che farà scendere ancora di più il potere di acquisto.
La crisi del debito non sarà risolta e su tutto questo si attende un nuovo prestito internazionale di 130 miliardi di euro, che porterà a nuove misure di austerità. Una maledetta spirale senza fine.

La gestione delle misure di rigore è messa sotto accusa. I tagli alle spese sociali hanno dapprima toccato la prevenzione e il funzionamento dei servizi pubblici.
Le circostanze della morte del regista Theodore Angelopoulos riassumono la situazione: l’uomo era stato investito da una moto e l’ambulanza che doveva soccorrerlo si è fermata per un guasto. Una seconda ambulanza è stata inviata sul posto e i primi soccorsi sono iniziati quasi un’ora dopo l’incidente. L’uomo, 76 anni, è morto. Anche lui, come tanti suoi connazionali, pensava che la Grecia, di fatto, è già fallita.

(Ticinolive/Le Point.fr)