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Attaccare l’Iran sarebbe il peggiore errore nella storia degli Stati Uniti. Lo ha dichiarato settimana scorsa l’ex presidente cubano Fidel Castro, citato da Granma, il quotidiano del governante partito comunista.

In un articolo intitolato “Le strade che conducono al disastro”, Castro sostiene che gli Stati Uniti farebbero un errore colossale nell’attaccare l’Iran in un’operazione congiunta con Israele.
Castro difende il diritto di Teheran di sviluppare energia nucleare a scopi pacifici, per la produzione di energia e usi medici.
“L’Iran non ha armi nucleari. Che piaccia o no, possedere uranio arricchito non significa produrre armi nucleari. Israele possiede centinaia di armi nucleari, con l’assistenza e la cooperazione degli Stati Uniti.
Il governo israeliano ha espresso apertamente la propria intenzione di attaccare gli impianti iraniani in cui si arricchisce l’uranio, mentre il governo statunitense ha investito centinaia di milioni di dollari per la fabbricazione di una bomba a tale scopo. Immaginate le forze americane che scagliano bombe mostruose in grado di penetrare 60 metri di mura di cemento.”
Castro si riferisce al recente annuncio di Herbert Carlisle, vice capo dello Staff for Operations Plans and Requirements dell’United States Air Force, secondo cui contro l’Iran gli Stati Uniti potrebbero usare una nuova bomba anti bunker da 13.6 tonnellate.
“È un’arma formidabile, che giorno dopo giorno continuiamo a potenziare – aveva affermato Carlisle a inizio marzo – Fa parte del nostro arsenale e potrebbe essere molto utile in questo tipo di scenario. Quest’arma è stata appositamente progettata per attaccare paesi che presentano impianti nucleari sotterranei.”

(Fonte: Atlasweb.it)