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L’agenzia di rating statunitense Fitch Ratings ha declassato, giovedì, la nota a lungo termine del debito in moneta estera e in euro della Grecia, portandolo a livello CCC (rischio considerevole, estremamente speculativo) dal precedente B- (altamente speculativo).

La nota del debito a corto termine è stata declassata da B (altamente speculativo) a C (rischio di perdere il capitale). Fitch ha motivato il declassamento con l’aumento del rischio di uscita della Grecia dalla Zona euro.
“Il risultato ottenuto alle elezioni legislative del 6 maggio dai partiti anti-austerità e l’incapacità di formare un governo mostrano la mancanza di sostegno politico e pubblico per il programma UE/FMI di aiuti per 173 miliardi di euro – scrive l’agenzia.
Se alle elezioni legislative del 17 giugno si imporranno i partiti anti-austerità, in pericolo è il proseguimento del programma di rigore di bilancio e delle riforme strutturali, così come la permanenza della Grecia nella Zona euro sarà seriamente messa in discussione.
Una tale eventualità si tradurrebbe probabilmente in un default di pagamento su larga scala del settore privato e sulle obbligazioni denominate in euro.
Un’uscita della Grecia dalla Zona euro potrebbe anche causare il downgrade delle note di altri paesi, soprattutto Italia e Spagna.
Il Fondo monetario internazionale ha annunciato che non lavorerà con il governo a interim di Atene e che ha sospeso i contatti con la Grecia sino alle elezioni del 17 giugno.