I capi di Stato e di governo presenti mercoledì sera al summit straordinario di Bruxelles hanno riaffermato di volere la Grecia nella Zona euro ma al contempo iniziano a riflettere alle misure da intraprendere se l’uscita di Atene diventasse ineluttabile.
Mantenendo una linea ferma nei confronti della Grecia, la Cancelliere tedesca Angela Merkel ha affermato che il rispetto degli impegni, soprattutto la riduzione dei deficit e le riforme strutturali, sono un preludio alla sua permanenza nella Zona euro.
In vista delle nuove elezioni legislative del 17 giugno in Grecia (atte a far uscire il paese dalla crisi politica conseguente allo scrutinio del 6 maggio), da Bruxelles si è voluto mandare un segno di fiducia agli elettori greci, come ha detto il presidente francese Hollande : è stato proposto di usare i fondi strutturali europei per aiutare la Grecia e la sua crescita economica in tempi brevi.
Ma parallelamente, senza volerne parlare pubblicamente, i leader presenti al summit si preparano al peggio, ossia all’uscita della Grecia dalla Zona euro.
L’Euro Working Group, che riunisce alti funzionari degli Stati membri dell’unione monetaria, ha chiesto a ogni paese di preparare piani d’azione a livello nazionale per fronteggiare questo scenario. Un coordinamento di questi piani a livello europeo seguirebbe in un secondo tempo.
Un’informazione trapelata sui media mercoledì 23 maggio, con il conseguente, inevitabile crollo dei mercati finanziari.
Malgrado la reticenza di Angela Merkel, a Bruxelles il presidente francese Hollande è riuscito a imporre il tema delle euro-obbligazioni nel dibattito sulla crescita. Merkel ritiene che le euro-obbligazioni, approvate anche dalla Commissione europea, non contribuiscono alla crescita. La sua posizione è condivisa da Finlandia, Olanda e Svezia.
Hollande, che oltre all’approvazione della Commissione europea ha anche il sostegno del premier italiano Mario Monti, non si è lasciato scoraggiare e ha ribadito che la prospettiva delle euro-obbligazioni è in agenda al summit dell’Unione europea del 28 giugno.