La tematica sollevata dall’iniziativa “13a Avs” ha avuto sicuramente il pregio di evidenziare un dibattito su un problema che esiste: quello della situazione precaria di una buona parte di nuclei famigliari e di anziani che hanno visto la propria situazione finanziaria peggiorare sempre piú, a causa del continuo aumento del costo della vita. Dopo i dovuti approfondimenti ci si è peró subito resi conto dell’incompletezza e dei limiti di quest’iniziativa e delle lacune tecniche e politiche contenute in essa.

Innanzitutto vi sono dubbi sulla conformità dell’iniziativa con il diritto superiore, compreso quello federale, in particolare per quanto riguarda il principio costituzionale della parità di trattamento ( distinzione fra sostanza mobiliare e immobiliare), per quanto riguarda l’esenzione fiscale fornita tramite questa proposta e la distinzione tra cittadini svizzeri e cittadini stranieri.

Da sottolineare poi l’effetto perverso che l’applicazione di quest’iniziativa potrebbe comportare per alcuni anziani oggi al beneficio della PC: in effetti ricevendo questo regalo alcuni rischierebbero di perdere la prestazione complementare perchè andrebbero a superarne, anche se magari di poco, la soglia per l’ottenimento. I costi (16/20 mio di Fr.) sono poi poco giustificabili per il Cantone e per i Comuni. Poco giustificabili perchè non toccano il vero problema. In effetti quest’iniziativa (che viene impropriamente presentata come 13a Avs), se accolta, accontenterebbe solamente un anziano su cinque.

Mi auguro quindi che il Governo possa ora, in assenza di un controprogetto, approfondire in breve tempo la recente mozione di Gianni Guidicelli che chiede di attenuare in maniera mirata gli effetti soglia nelle prestazioni complementari degli anziani e che chiede una diversa considerazione della sostanza nelle zone periferiche, in modo da non penalizzare proprio quella fascia di pensionati che oggi è in grande difficoltà. In altre parole, con questa mozione, si cerca di risolvere il problema concentrandosi sulla categoria di anziani che dispongono della sola Avs e di una previdenza molto bassa, ma che per poche centinaia di franchi non riescono a rientrare tra i beneficiari di prestazioni complementari, magari perchè proprietari di un rustico inutilizzato.

È poi indispensabile che il Consiglio di Stato possa rivedere al piú presto certe decisioni prese nella passata legislatura che hanno di fatto penalizzato – in parte a livello finanziario ma soprattutto a livello di dignità, rispetto e di libertà individuale – il mondo della Terza età. In particolare è importante che il Governo faccia uno sforzo per ripristinare il servizio di trasporto degli allievi bisognosi da parte degli over 65, per ritornare alla gratuità dell’utilizzo degli spazi pubblici (palestre, aule di informatica) per i pensionati, per non togliere completamente il sussidio ai centri diurni ricreativi che permettono agli anziani autosufficienti di dare un senso al loro tempo e per valutare misure concrete per promuovere gli alloggi a misura d’anziano, con misure pianificatorie e sussidi alla costruzione adeguati.

Ecco, concretizzando tutti questi impegni mirati aggiunti ad altri, quali la revisione del sistema di sussidiamento dei premi di cassa malati, il Governo potrebbe riorientare il nostro stato sociale e, soprattutto, potrebbe dare una risposta concreta, puntuale e senza sperperi ai veri bisogni di chi nel passato ha contribuito al benessere della nostra società.
Mi dichiaro quindi contrario all’iniziativa “per una 13a Avs” ma nel contempo auspico che le autorità preposte possano ascoltare e concretizzare a breve le richieste sopra elencate.

Solo cosí facendo daremmo un vero aiuto a tutti “i noss vecc”!

Claudio Franscella
Granconsigliere e già segretario Generazionepiú- anziani Ocst