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Migros e egli altri grandi distributori faranno campagna se la proposta del Consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi verrà sottoposta al voto popolare.

La decisione degli Stati di estendere l’apertura dei negozi sino alle 20h00 in settimana (sino alle 19h00 il sabato) è l’inizio di uno scontro che si annuncia duro. Qualora la mozione depositata da Filippo Lombardi passerà lo scoglio del Consiglio nazionale, in dicembre, il referendum sembra sin d’ora assicurato.

Esasperata, la sinistra denuncia il non-rispetto del federalismo. Diversi cantoni hanno in effetti rifiutato progetti di liberalizzazione degli orari dei negozi in questi anni, spesso con nette maggioranze.
Il contesto è mutato in pochi mesi. Il 9 maggio scorso il Consiglio federale respingeva una mozione simile a quella di Lombardi.
Prima di cambiare orientamento a fine agosto, il ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann, proponeva di dar seguito alla mozione Lombardi a causa di forti pressioni da parte dei grandi distributori : “Schneider-Ammann non ha subito capito la difficile situazione delle regioni di frontiera colpite dagli effetti del franco forte – commenta il responsabile della politica economica della Migros, Martin Schläpfer.

Il dibattito sulla mozione Lombardi porterebbe soprattutto il tema della difesa dell’impiego in Svizzera.
Questo è il desiderio dei grandi distributori. Come rivela Martin Schläpfer, Migros, Coop, Manor e gli altri hanno già deciso di essere attivi nella campagna che precederà l’eventuale voto popolare.
“Numerosi impieghi sono a rischio – sottolinea Schläpfer – Si stima che gli acquisti effettuati nei paesi vicini fanno perdere tra 6 e 7 miliardi di franchi l’anno ai commercianti svizzeri. Nel 1. semestre 2012, il numero dei certificati di esportazione presentati alla frontiera con la Germania è aumentato del 40% rispetto al 2011.”

Il Consigliere nazionale vodese socialista Jean Christophe Schwaab respinge il nesso tra franco forte e l’apertura prolungata dei negozi : “E’ un argomento assurdo. La gente va a fare la spesa oltre frontiera perchè la merce costa di meno. Continuerà a farlo anche se i negozi svizzeri saranno aperti 24 ore su 24.”

(Fonte : Le Temps.ch)