La consultazione conferma la critica del PLR
Il PLRT ha preso atto del fatto che, nella fase di consultazione del progetto del Piano Cantonale delle aggregazioni (PCA), la maggior parte degli interpellati ha condiviso le perplessità evocate a più riprese dal partito.
Il Partito liberale radicale riafferma che per proseguire con questo progetto, e prima di procedere a qualsiasi stravolgimento dei comuni, è necessario che si delinei un chiaro progetto riguardante la suddivisione di flussi, compiti e competenze tra i vari livelli istituzionali: solo comprendendo quale sarà il vero ruolo futuro del Comune sarà possibile ridisegnarne l’assetto.
Il PLR ribadisce che:
- I cittadini devono avere il diritto all’autodeterminazione, per questa ragione il PLR ritiene che, salvo eccezioni di comuni che manifestamente non sono in grado di proseguire attingendo alle loro forze, ogni aggregazione debba partire dal basso e con il coinvolgimento della popolazione.
- Una drastica riduzione dei comuni non può essere visto come un processo a se stante, ma deve far parte di un disegno obbligatoriamente più ampio di riordino istituzionale che valuti attentamente tutte le conseguenze nell’interesse di un miglior servizio al cittadino. Flussi, compiti e competenze devono essere chiariti sin dal principio.
- La ripartizione dei compiti tra cantone e i “nuovi” comuni, con conseguente riorganizzazione dell’amministrazione cantonale, deve essere trasparente. A fronte di “nuovi” comuni maggiormente autonomi è infatti inefficiente pensare di mantenere la struttura attuale dell’amministrazione cantonale che potrà delegare diverse funzioni.
- L’orizzonte temporale per l’implementazione del PCA risulta assolutamente irrealistico. L’impressione è quindi quella di aver voluto trasformare il PCA in un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare della VPOD. Per il PLR questo modo di agire rischia di dare origine a un’improvvisazione che sicuramente non giova al rapporto Cantone – Comuni – Cittadini.
Il Partito liberale radicale si attende chiarimenti su come il Consiglio di Stato intende procedere in termini di tempistica ed eventualmente nell’elaborazione di un nuovo progetto e continuerà a dimostrare attenzione su tale tematica e sulle conseguenze ad esso connesse.