Io leggo il Mattino
Mentre molte persone che conosco dichiarano fieramente in anticipo:
“Io non leggo il Mattino!”
Il Corrierone è la chiave (prof. De Maria)
Vi leggo, a pagina 4 (citazioni sparse):
Naturalmente quella del CdT è una campagna elettorale in funzione antileghista.
Il Corrierone è infatti riuscito a concedere paginate di spazio alla sedicente Lega Sud, partitino farsa…
E’ solo l’inizio. Nei giorni scorsi il Corrierone è riuscito a dedicare spazi spropositati con tanto di megafoto agli esponenti dell’Udc Ticino – partitino del 3% o giù di lì – Gabriele Pinoja e Pierre Rusconi.
Disegno puerile.
Il disegno partitico del Corrierone, ormai diventato Corrierino dei piccoli, è di una semplicità puerile: tenere su la coda a formazioni politiche minuscole – o addirittura a partitini farsa come la Lega Sud – sperando di far guadagnar loro qualche scheda. Obiettivo: penalizzare elettoralmente l’odiata Lega.
I candidati pistonati (“prezzomolini”) si vedono pubblicare i propri insulsi sproloqui a cadenza quotidiana e in piazzamenti di favore. E gli altri? Relegati a fianco della pagina dei morti!
Il Corrierone si dà arie di “imparzialità” ed “autorevolezza”. Ma la realtà è ben diversa: è diventato un giornale di partito antileghista.
Insomma, altro che Corrierone: un Corrierino piccino piccino!
* * * * *
Gli incavolati leghisti vedono giusto (non che ci voglia molto): la chiave dell’elezione è il Corriere di Dillena e Pontiggia. Non certo la Regione, che al massimo può sponsorizzare la causa (disperata) del partito di Bertoli.
Ma questi novelli “Indignados” (al Condirettore lo spagnolo piace) dovrebbero affrontare l’avversità (ammesso che esista) “con virile coraggio”. In lunghi anni, operosi come formiche e facendo uso di mezzi che non tutti hanno approvato (la mia personale opinione non conta, e non la dico), hanno conquistato una massa importante di voti e numerose cariche istituzionali di rilievo. Quando inveiscono tumultuosamente contro il “Partito delle Cadreghe” fanno sorridere: ne hanno più degli altri.
Dunque il bottino è stato grasso e grande, e ora si trovano sotto tiro. Qualcuno avrà certo pensato che è ora per loro di “restituire” qualcosa. TRE sono gli avversari diretti che li minacciano: uno grande e due piccoli. Il Partitone (o “ex partitone” o “Vecchio Potere”, ma rinnovato), che non si azzarda a fare campagna nel Ticino secondo la “linea Burkhaltèr” poiché non ambisce al suicidio; il Verde Populista folgorato sulla via di Damasco, temibile concorrente sul fronte “9 febbraio”; la snobbata e disprezzata UDC, parte preponderante nella nuova alleanza “la Destra”, altra temibile concorrente sul fronte “9 febbraio”. È in atto un mini-assedio, che non può essere sottovalutato.
Aggiungo che il tono sprezzante del Domenicale verso il “partitino del 3%” è sintomatico ma villano e anche ingiusto. Facciano invece ammenda per essere stati arroganti; e imprevidenti; e imprudenti. Non che abbiano già perso, bisogna vedere.
In conclusione: una parte del destino sta nelle mani di Dillena e Pontiggia. Piaccia o non piaccia.