Ci siamo occupati – come in verità un po’ tutti – del brusco incidente avvenuto il 20 marzo in piena aula del Consiglio comunale tra Vittorio Sgarbi e l’on. Giovanna Masoni Brenni, capo dicastero Cultura, allorché il famoso critico d’arte ha rivolto le sue intemperanze contro la malcapitata Vicesindaco.
Abbiamo seguito la vicenda da vicino (ed abbiamo anche intervistato il vulcanico Professore). Continuiamo dunque a seguirne gli sviluppi. Oggi il Mattino della Domenica pubblica, in esclusiva, questa nuova dichiarazione dei proprietari dell’opera, i coniugi Peter e Kathleen Silverman.
«Apprezziamo il fatto che il Municipio abbia voluto rispondere e provare a stemperare i toni. Ma d’altra parte non possiamo fare finta di nulla: la vicesindaco di Lugano Giovanna Masoni ci ha mancato di rispetto, mettendo in discussione la nostra credibilità e le nostre competenze, frutto di una sincera passione per l’arte. E tutto questo in nome di una mera strategia politica. Non possiamo accettare questo. Non possiamo accettare che non venga riconosciuto il valore di un’opera che è stata attribuita a Leonardo da Vinci dal più grande esperto al mondo in materia e anche da importanti esperti d’arte. E che ovunque sia andata ha riscontrato un enorme successo, basti pensare che a Urbino, dove la “Bella Principessa” è stata esposta prima di arrivare a Lugano, sono accorsi 30mila spettatori. Lugano, con un bacino molto più ampio, non si avvicina neanche lontanamente a queste cifre. Conseguenza di una politica culturale che anni addietro non a caso ha perso anche la grandissima collezione Thyssen Bornemisza. Per questi motivi senza una scusa ufficiale del Municipio di Lugano, in particolare della signora Giovanna Masoni, ritireremo l’opera per esporla dove potrà essere apprezzata. E non sarà certamente una ricerca difficile ».
Peter e Kathleen Silverman
LE NOSTRE CONSIDERAZIONI (che non hanno nulla di determinante)
1) Tutti (ma veramente tutti) sapevano che l’on. Masoni era contraria all’esposizione dell’opera a Lugano (nella Sede ufficiale del Comune) poiché la considerava di attribuzione incerta (o peggio).
2) Ha sbagliato (a nostro avviso) il professor Sgarbi nell’esordire con una frase del tipo (citiamo ad sensum): “Per merito della Capo dicastero Cultura quest’insigne opera di Leonardo eccetera eccetera…”
2′) Secondo un parere (pur autorevole) da noi raccolto Sgarbi neppure sapeva della contrarietà dell’on. Masoni. A noi questo sembra – se non impossibile – altamente improbabile. È noto (supponiamo: a tutti) che il Municipio di Lugano aveva deciso in favore della “Bella Principessa” contro il parere dell’on. Masoni.
3) Ha sbagliato (a nostro avviso) Giovanna quando, nell’imminenza dell’inaugurazione, ha fatto in modo che fosse presentata e pubblicata un’interrogazione parlamentare firmata da 5 consiglieri comunali appartenenti al suo entourage, al fine di far sapere lippis et tonsoribus che lei… era contraria e che l’opera… era una bufala (si può dire?) e che l’operazione… era commerciale. Lo sappiamo che si usa far così. Lo capiamo. Ma, ciononostante, ai nostri occhi è stata quella una mossa goffa e poco corretta. Alla fine, controproducente.
4) Ha sbagliato (a nostro avviso) il Sindaco, quando – in presenza dell’improvvisa escandescenza (molto offensiva) di Sgarbi – non ha saputo, forse anche perché colto di sorpresa, intervenire con efficacia a protezione della sua assediata collega. Il Sindaco è il padrone di casa, con tutti gli onori e i doveri connessi alla funzione, e deve mostrarsi all’altezza della situazione, anche (e soprattutto) se c’è un’emergenza.
5) Infine, si dice che il grande e celebrato critico d’arte professor Vittorio Sgarbi sia (per così dire) “prigioniero del suo stesso personaggio”, geniale, trasgressivo e aggressivo. Tutto vero. Ma, ovviamente, non avrebbe dovuto comportarsi così!