Una precisazione, sostanzialmente in favore di Ducry
“Non vogliamo essere usati”
COMUNICATO STAMPA
Da qualche tempo ci vengono attribuite posizioni che non rappresentano in realtà la linea del Partito Comunista: desideriamo quindi fare chiarezza. Non intendiamo infatti essere “usati” per le diatribe interne ad altri partiti e intendiamo ribadire la sovranità di ciascuna organizzazione.
In nessuna presa di posizione pubblica del Partito Comunista si può leggere delle dichiarazioni ostili alla persona di Jacques Ducry in qualità di possibile candidato al Consiglio degli Stati in quota socialista.
Il Partito Comunista ha semplicemente deciso durante la sua Conferenza cantonale del 23 maggio scorso di valutare di presentare un proprio candidato al “senato”. Ciò non preclude necessariamente l’eventuale sostegno anche a un altro candidato dell’area progressista (sempre che al resto della sinistra, l’unità interessi realmente al di là delle parole).
Partito Comunista
Massimiliano Ay, segretario politico
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(commento) Difficile dire se questa dichiarazione stia a significare che le bocce non sono ancora del tutto ferme. Com’è noto, Ducry ha rinunciato de-fi-ni-ti-vamente a una candidatura agli Stati.
L’elezione al “Senato” (virgolette) rischia di rivelarsi appassionante. Allo “schema a quattro” del 2011: Lombardi-Abate-Cavalli-Morisoli dovrebbe succedere uno schema abbastanza simile: Lombardi*, Abate*, Sinistra**, candidato anti-UE.
* chiaramente filo-UE
** obbligatoriamente filo-UE. Ducry sarebbe un candidato ideale (se non avesse proclamato il suo ritiro de-fi-ni-ti-vo).
Per gli oppositori al cedimento incondizionato della Svizzera e del governo svizzero alle pretese e ai ricatti dell’Unione Europea l’occasione è ghiotta e dovranno tentare di coglierla***. Tra il 2011 e il 2015 c’è stato il 2014, e precisamente il 9 febbraio. Nessuno può far finta di dimenticarsene. Sull’elezione, peserà.
*** Qui si parrà la tua nobilitate, direbbe il Poeta.