Bonaventura

Sembrerebbe che il riscaldamento climatico, ammesso che sia in atto per l’inquinamento provocato dall’uso di energie fossili e non per i dinamismi propri dell’universo, o i migranti che annegano a migliaia nel Mediterraneo, arrivano a centinaia di migliaia su suolo europeo, o la rianimazione di una Grecia economicamente spentasi già nel 2010, o l’uscita o no dall’atomo siano i problemi più assillanti per i cittadini europei. Credo invece che il vero problema mondiale sia la crescita sfrenata dell’umanità che toglie ogni possibilità di sopravvivenza alle altre specie viventi. L’Africa, che conta adesso un po’ più di un miliardo di abitanti, sarà, secondo le previsioni degli esperti (sono scienziati, di solito universitari, che osano previsioni fino al 2100, quindi una mescolanza di scienza e buffonaggine), a 3 miliardi entro il 2030. Gli africani in attesa di varcare il Mediterraneo sui gommoni ad affondamento automatico sono, sempre secondo gli esperti, tra i 200 e 300 milioni. Allora mi auproclamo esperto anch’io e prevedo che entro il 2030 gli africani in attesa dei suddetti gommoni saranno circa 2 miliardi e 200 o 300 milioni. Io sarò defuntato, o se mi va bene ridotto ad una cariatide, ma la nostra Simonetta è ancora giovane e, ne sono convinto, riuscirà ad escogitare una soluzione a questo angosciante problema. Intanto la popolazione mondiale avrà superato la soglia dei 10 miliardi. Gli esperti prevedono che la crescita si arresterà solo nel prossimo secolo, ma io credo e spero che provvederà la natura a fermarci prima.

soldatiNella mia gioventù, ricordo benissimo, un albero in fiore era uno stormire, non di foglie o frasche, ma di api e bombi, un brulichìo, un “visighée” di insetti impollinatori. Sul mio monte ho 8 ciliegi innestati. Nei primissimi anni ’90 ho raccolto ciliegie (si può scrivere anche ciliege) a secchi. I miei ciliegi fioriscono come e più di prima, otto enormi batuffoli di cotone. Non vedo un’ape, qui sul monte, da anni, i bombi ci sono ancora, ma arrivano settimane dopo la fioritura dei ciliegi, di altri imenotteri o insetti impollinatori, i nomi non li conosco, non so. Ma so che sono almeno 20 anni che non raccolgo una ciliegia.

Il dubbio atroce rimane: la crescita demografica si fermerà nel prossimo secolo o ben prima di quel che prevedono gli (pseudo)esperti?

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Quanto è grande un miliardo?   Buona parte della popolazione mondiale, di cui ho appena scritto, un milione di franchi o euro, e nemmeno di dracme, non lo vedrà mai. Sente però parlare di miliardi e miliardi di euro che vengono rifilati come noccioline ad una Grecia irreversibilmente fallita. Fallito significa che non è e non sarà mai in grado di rimborsare i prestiti ottenuti. La motivazione di questi prestiti insensati non è economica, ma solo politica. Comunque sia, i poveri che non vedranno mai un milione faticano a capire cosa sia un miliardo. Per facilitarne la comprensione farò un esempio. 1_billion_dollars_-_frontSupponiamo che uno scrittore, sufficientemente di sinistra e politicamente corretto, poniamo un Arnaldo Alberti o un Alberto Nessi, sia chiamato dal suo editore a firmare in libreria i primi volumi messi in commercio di un suo libro di fresca edizione. Supponiamo anche che lo scrittore sia in grado di firmare un autografo ogni 10 secondi, per 8 ore e cinque giorni alla settimana di lavoro. Dopo 4 o 5 ore sarà stanco, ma l’impegno è quello, e non ci sono limiti temporali. Ebbene, il nostro autore, che sia l’uno o l’altro dei sunnominati, per firmare un miliardo di autografi alle condizioni imposte dall’editore (1 autografo ogni 10 secondi, 8 ore quotidiane, 5 giorni alla settimana) impiegherà più di 1’330 anni.

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L’imperatore del calcio   In un mondo corrotto fin sopra i capelli metter piede in organismi internazionali, politici, economici o sportivi, significa compromettersi, un termine che significa esattamente  (la determinatezza dei vocaboli fa la sanità del discorso, Romano Amerio dixit, e io non  mi stanco di ripeterlo) esser disposti a concessioni sul piano etico e a compromessi con la propria coscienza o con i propri princìpi.

Le recenti vicende della Fifa, e ancor più il fatto che a scatenarle sia stata la pseudogiustizia americana  sono una convalida di questa mia opinione. L’imperatore vallesano del calcio mondiale, tenutosi a  galla per decenni in un oceano di squali corrotti proprio perché  conosceva esattamente il grado di corruttela dei suoi elettori e poteva così tenerli al guinzaglio al momento delle elezioni, è stato a sua volta esautorato da una “”squalessa d’Oltre Atlantico, legittimata dal fatto che alla potenza egemone tutto è permesso. Il principio in vigore, è così dai tempi dell’uomo di Neanderthal, è che la forza prevale sul diritto. La maggior forza mondiale la detengono gli USA ed è quindi giusto che siano le loro ragioni e il loro diritto a prevalere. Ma l’umanità, sempre alla ricerca disperata di un diritto comune e prevalente, si è data un diritto internazionale e universale dei popoli e delle genti. Anche in Svizzera, quando si tratta di far valere una prescrizione  che il popolo non vuole, il Governo ricorre al diritto internazionale, quando quello dei popoli non gli basta.

Non sono un giurista, ma mi sembra che la soluzione ragionevole del contenzioso internazionale sarebbe quella di far sapere che nel nostro Paese non ci sono più analfabeti. Di conseguenza il nostro diritto, emanazione della volontà di un popolo totalmente cognito, è alternativo e non subalterno a tutti i diritti di questo mondo. Punto e basta. Noi non riconosciamo che il diritto internazionale ed in particolare quello dei popoli siano preminenti sul nostro, ma a differenza di stati facilmente individuabili non vogliamo imporre il nostro diritto agli altri.

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Un miliardo di nigeriani?   Scrivevo qui sopra di sovrapopolazione in genere, di quella africana in particolare. Nigeria, 1950: 38 mio di abitanti. 2010: 160 mio. Per il 2050 sono previsti 440 mio, alla fine del secolo 913 mio. Nel frattempo dove staranno le nazioni “miliardarie in fatto di abitanti, India e Cina? Finora la crescita è stata esponenziale, ma non perdiamo la speranza, il buon Dio è onnipotente e potrebbe prendergli il ghiribizzo di inventare un virus o un prione della necessaria potenza.

La prima volta che ho visitato l’Egitto gli abitanti erano 16 mio. La seconda, una ventina di anni fa, 36 mio. Adesso siamo sopra gli 82 mio. In fin dei conti la lotta fratricida tra sciiti e sunniti nel Medio Oriente e in Africa non  vien per nuocere.

Gianfranco Soldati