da Opinione Liberale, per gentile concessione

Il 2017 presenta un’agenda politica piuttosto fitta già nei primi mesi. Il 5 febbraio, congresso PLR per la scelta del presidente. Il 12 febbraio, tre votazioni federali e quattro cantonali. Il 2 aprile, elezioni comunali differite per la legislatura 2017-2020 nei nuovi comuni di Bellinzona e Riviera e a Paradiso. L’agenda politica detta scadenze ma giorno dopo giorno chiede tempo, energie e pragmatismo per affrontare la quotidianità, quella che compete al livello istituzionale e quella che impone l’avvicendarsi di eventi dentro e fuori i confini comunali e cantonali. Bicicletta militare e via, avrebbe detto il compianto Giuseppe Buffi. Oggi, più di ieri, ci vuole una marcia in più: capacità di proporre al paese (Comune, Cantone, Confederazione) soluzioni realiste e consensuali, visioni di breve-medio e lungo termine. Che il 2017 sia un buon anno politico!

Bertini Aragonite yzNella settimana del Forum economico mondiale (WEF) a Davos, la Svizzera è più esposta ai riflettori internazionali, molto ben posizionata negli studi comparativi a livello mondiale ed europeo, grazie a solide istituzioni e condizioni quadro competitive. Per esempio: le imprese svizzere si distinguono per l’attività di ricerca e sviluppo; il tasso nazionale di disoccupazione e quello ticinese si attestano a pochi punti percentuali; l’occupazione cresce; parecchi stati ammirano il nostro sistema duale di formazione professionale. Siamo una nazione privilegiata, caratterizzata da agiatezza nelle condizioni socio-economiche, uno stato sociale che assicura buoni airbag a tutti indistintamente secondo il bisogno, sicurezza, qualità degli ambienti di vita, opportunità formative, ricchezza culturale anche grazie al plurilinguismo. Quel che brilla nel panorama internazionale sembra non essere apprezzato in patria. Manichei nostrani inscenano piagnistei rivendicativi, fanno credere ai cittadini che “rien va plus”. Vetero-conservatori combattono contro le opportunità dei cambiamenti globali. Questi signori disprezzano il nostro patrimonio nazionale (in senso lato), imbarbariscono il confronto democratico strumentalizzando temi e problemi senza cognizione di causa e diffondono insicurezza, paura e intolleranza.

Troppo spesso siamo costretti a investire energie ad arginare campanilismi, personalismi, bisticci e vendette che mettono sabbia negli ingranaggi del “fare politica”, discreditano le istituzioni e i loro rappresentanti ed erodono la fiducia della cittadinanza. Il tutto deborda soprattutto sui social, in modo sgraziato e talvolta pure volgare, spesso senza alcun fondamento, producendo disinformazione e conflittualità che avvelenano la coesione. Questo malvezzo si è appropriato della politica e non è costruttivo! Ben ha fatto il capogruppo Alex Farinelli a richiamare i parlamentari al decoro (aspetto, comportamento e modi di relazionarsi) che si addice a chi ha l’opportunità di far parte delle nostre istituzioni. Per niente banale! Si comincia da lì, dal rispetto nella relazione e nella comunicazione.

Al “rien va plus” non voglio contrapporre il “tutto va bene”. Converranno i lettori: non ci possiamo proprio lamentare! Finora abbiamo avuto le risorse e le capacità per non incrinare i principi di equità e solidarietà che reggono il nostro vivere comunitario. Che sia così anche in futuro! Abbiamo tutti gli atout per essere positivi e progettuali: non sprechiamoli! I valori-faro citati dal presidente Rocco Cattaneo – libertà, coesione e progresso – hanno permesso il raggiungimento del benessere di cui godiamo, la competitività e la capacità d’innovazione dell’economia svizzera. Questi stessi valori sono e saranno gli “ingredienti” indispensabili alla base di ogni visione settoriale o globale. Noi, Liberali Radicali, andremo avanti su questa strada.

Michele Bertini, Vicesindaco PLR di Lugano