Sergio Savoia mission impossible – Il sogno del Consiglio di Stato (2 dicembre 2014)
Il 2 dicembre è il giorno di Austerlitz (1805). Non che il Coordinatore Verde sia per me Napoleone, è capitata così. “Mi sono divertito rispondendo alle tue domande” mi ha scritto Sergio. Tanto meglio, ho contribuito al suo buon umore.
Sono un uomo che per troppi anni ha prestato poca attenzione alle persone (per un colpevole eccesso di attenzione verso se stesso). Con il tempo e con l’esperienza sono cambiato: e le mie interviste sono (anche) un tentativo di fare ammenda. Spesso m’interrogo: “Chi devo intervistare? Le personalità più istituzionalmente importanti o le più originali o le più trasgressive? Quelle che hanno vissuto le esperienze più intense, quelle che sono disposte a confidare segreti?”
Eccovi oggi Sergio Savoia. In questa elezione io lo vedo come principale elemento destabilizzante, e sarei terribilmente deluso se non si rivelasse tale.
Un’intervista di Francesco De Maria.
PS. Quando ho inviato a Sergio le domande, nulla sapevo del dottor Denti. Lui queste cose non me le dice.
PS2. Interessante (e tornata d’attualità) la domanda su Greta Gysin, che si è accasata a Berna.
Francesco De Maria Quante persone verranno da lei la sera di giovedì 11 dicembre?
Sergio Savoia Per ora si sono iscritte una cinquantina di persone. Nella sala ce ne stanno una novantina. Cercherò di riempire la sala. Ma non è un “grande evento”, piuttosto un incontro con cittadini che vogliono attivarsi.
Perché i giornalisti non saranno ammessi alla riunione?
SS Guardi, non si tratta di un comizio. I giornalisti sono ammessi prima e dopo ma non durante l’incontro per il semplice fatto che voglio che la gente si senta libera di partecipare senza finire su un giornale o su un sito. Purtroppo in Ticino non è sempre facile prendere posizione e profilarsi. Mi sento garante nei confronti dei partecipanti di questo fatto. Nessun problema mio coi giornalisti, come può immaginare.
Lei è un fortissimo comunicatore ma, in una battaglia così difficile (“mission impossible”) non potrà fare da solo. Ha già costituito il suo staff mediatico? Di quante persone si compone? Me le presenta?
SS Difficile, non impossibile. Il mio staff è composto al momento, oltre che dagli amici che fanno parte della direzione dei Verdi e dell’apposito gruppo di lavoro, anche di tre o quattro persone con competenze specifiche nella comunicazione e un paio di esperti di tematiche specifiche, per esempio il lavoro e l’economia. Nomi non ne faccio. Per i motivi si veda alla domanda precedente.
Il suo partito si batterà compatto dietro di lei e con lei, o prevede delle defezioni?
SS Non vedo bene perché ci dovrebbero essere delle defezioni. Comunque nel mio partito, come in tutti i gruppi sani, si è sempre liberi di entrare e andarsene. Finora il saldo è positivo.
Per concretizzare il suo ambizioso disegno le serviranno, per forza, altre persone, altri elettori. Verranno da altri partiti… o dalla prateria?
SS Nel 2011 abbiamo quasi raddoppiato i voti rispetto al 2007. Vuol dire in pratica che la metà della base elettorale verde oggi proviene da esperienze politiche diverse, dall’astensione o ha votato per la prima volta nel 2011. I voti non appartengono ai partiti, appartengono ai cittadini che li danno a chi vogliono loro, a chi risulta più convincente e mostra di avere le proposte migliori. In questo senso io mi rivolgo sempre a tutti gli elettori non solo “ai nostri”.
Mi tolga una curiosità, facciamo un po’ di conti. La Lega si riconferma, e fanno 2. Nel contempo il PLR recupera: altri 2. Il PPD ha una lista stupenda (lo dicono tutti): raddoppierà per forza, altri 2. Il PS al suo Bertoli non può rinunciare: +1. “la Destra” è nuova e ambiziosa: Pinoja ha detto +1. Infine i Verdi trascinati da un irrefrenabile populista: +1. Eccoci a 9. Abbiamo approvato una nuova Costituzione?
SS Evidentemente qualcuno sta sbagliando le previsioni.
Secondo me c’è un partito che sogna semplicemente di ripristinare… lo status quo ante, con i cattivi finalmente messi nell’angolo. È un sogno che può diventare realtà?
SS Spero proprio di no. Il Ticino ha bisogno di cambiamento. I partiti storici si sono purtroppo dimostrati lenti, senza idee, gravati da troppi legami di interesse e insufficiente capacità di ascolto. Abbiamo bisogno di una politica nuova, altro che status quo ante!
Valuti la condizione – politica ed elettorale – del suo ex partito (che, le confesserò, a me sembra totalmente “fuori palla” ed avviato a tempi grami).
SS Mi avvalgo della facoltà di non intristirmi.
Io ho scritto (e lei mi maledirà): “Savoia non può vincere ma eserciterà un influsso fondamentale sull’elezione”. Commenti.
SS Io penso (e lei mi maledirà) che lei si sbagli. Finora i Verdi, da quando io e la nuova dirigenza abbiamo assunto la conduzione del partito, sono sempre cresciuti. E penso anche che in Ticino c’è voglia di cambiamento. Vincerà chi riuscirà a comprendere, ascoltare e servire questa voglia di cambiamento. Io penso che noi siamo ben piazzati per fare questo lavoro importante e penso che molti ticinesi lo abbiano già capito.
Blocher è populista. Quadri e Savoia sono populisti. De Maria è un giornalista populista. Mi definisca l’essenza del populismo.
SS Come molte altre etichette anche quella di populista è stata usata talmente a sproposito che ormai non significa più nulla. Io non mi offendo se mi danno del populista: mi considero un politico che ascolta il popolo, che non si mette in cattedra. Se questo fa di me un populista, beh accetto volentieri l’accusa.
Sergio e Greta si parlano?
SS Certo. Greta ha fatto una scelta di vita che è quella di stare vicino al suo piccolo Enea. C’è chi vuole presentare questa scelta come una polemica politica o, peggio, come se Greta fosse stata epurata non si sa bene per quale motivo Non ci vuole la scienza a capire che una donna che ha appena avuto un figlio non riesca facilmente a conciliare vita privata e impegno pubblico. Anche Elena Bacchetta, neo-mamma, lascia la politica attiva alla fine della legislatura. Chissà perché però su di lei non si dice nulla?
Come mai il suo “libro d’assalto” la Grande Bugia è in ritardo?
SS Abbiamo deciso di fare uscire il libro in concomitanza con il primo anniversario del 9 febbraio. Nel frattempo, siccome il materiale era cresciuto a dismisura, abbiamo deciso di fare un sito internet (lagrandebugia.ch) che ospiterà statistiche, dati, informazioni dettagliate, mentre il libro avrà una impostazione più pamphlettistica. Avendo cambiato impostazione mi sono voluto prendere il tempo di fare le cose per bene. Ma uscirà e penso che lei lo troverà interessante.
Le faccio una domanda particolarmente difficile. Che cosa può/deve fare l’Europa (non il Ticino, l’EUROPA) di fronte all’immigrazione di massa da sud?
SS Non ho l’ambizione di dire cosa debba fare l’Europa. So che noi dobbiamo gestire i flussi in maniera umana, certamente, ma realistica. La retorica delle porte spalancate è magari commovente ma crea disastri. Ed è una retorica che oltretutto fa gli interessi degli schiavisti dell’economia, che vogliono braccia a buon mercato ma vendono questa cosa come “apertura” e “cosmopolitismo”.
Il Ticino ha quasi 350mila abitanti. Secondo lei quanti sono i ticinesi “veri”?
SS Dipende da cosa intende lei per “vero”. Le posso dire che per me non ha a che fare con i quarti di nobiltà, l’essere patrizio o quant’altro. Ha a che fare con la volontà di impegnarsi per questo paese, amarlo, fare del proprio meglio per servire gli interessi della comunità. Anche solo lavorando e creando una famiglia.
Si rende conto che se fallirà (penso soprattutto al risultato per il Gran Consiglio) le taglieranno la testa?
SS Ah ah ah. Se fallirò non ci sarà bisogno di tagliarmi la testa: darò io le dimissioni e qualcun altro subentrerà e proverà a fare meglio di me. Siamo in democrazia, per fortuna il taglio teste non usa più.
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