L’unico partito incondizionatamente critico sulla “strategia pandemica” del governo (personificato dal ministro della sanità Berset) è l’UDC. Che ha adottato toni forti e conduce una campagna di contro-informazione a tappeto.

Tuttavia, anche nella bufera della pandemia – come nel resto – questo grande partito rimane isolato e minoritario di fronte alla coalizione degli altri. La critica, pur vigorosa, puntuale e tagliente, non sfonda e non provoca mutamenti di rotta.

Ecco un esempio recente e significativo.

Il fallimento nell’attuale pandemia ha un nome: Alain Berset e il suo UFSP
L’attuale regime pandemico da parte della maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale costa ai contribuenti ben 750 milioni di franchi alla settimana. Anche se era chiaro sin dall’inizio dell’attuale crisi sanitaria che i test e le vaccinazioni avrebbero permesso alle persone di tornare a vivere e lavorare liberamente, il capo del Dipartimento federale dell’interno Alain Berset ha fallito su tutta la linea. E non solo nei suddetti ambiti, la lista dei disastri è lunga:

Gestione della crisi a scoppio ritardato: secondo i media, sia la protezione civile che la Compagnia d’intervento di difesa NBC avevano avvertito della pandemia già alla fine del 2019. Lo dimostrano le interviste al Centro Studi su Sicurezza Affidabilità e Rischi del Politecnico di Zurigo (SAfeR). Il 30 gennaio 2020, l’OMS aveva esortato anche la Svizzera ad attivarsi nella gestione della crisi. Il responsabile della sanità Berset e il suo UFSP hanno invece dormito. La task force del Consiglio federale è stata istituita solo il 20 marzo 2020, senza definire compiti e interlocutori. L’approvvigionamento di materiali protettivi è stato trascurato e alla popolazione è stato inizialmente detto che le mascherine erano inutili, solo in seguito si sono rimangiati le loro parole e le hanno rese obbligatorie.

Strategia di vaccinazione fallimentare: difficile da credere, paesi come Marocco, Serbia e Cile vaccinano la propria popolazione più velocemente della Svizzera. La strategia di vaccinazione del responsabile della sanità Berset e del suo UFSP è disastrosa. I possibili ritardi di consegna non sono stati presi in considerazione, è stato ordinato un vaccino da Astra-Zeneca che non è autorizzato in Svizzera e l’UFSP non ha nemmeno ordinato il vaccino autorizzato della Johnson&Johnson. L’offerta di Lonza di partecipare alla produzione del vaccino Moderna in Vallese è stata ignorata. Come pure è stata ignorata l’offerta del vaccino russo Sputnik V. Il risultato? La vaccinazione è in forte ritardo a danno delle persone, delle imprese e delle finanze pubbliche. L’attuale regime pandemico costa ai contribuenti 750 milioni di franchi alla settimana.

Nessun piano di vaccinazione: l’UFSP fissa gli obiettivi di vaccinazione in modo arbitrario. Il responsabile della sanità Berset ha recentemente annunciato: “Entro la fine di giugno avremo abbastanza vaccini per quella parte della popolazione che vorrà vaccinarsi”. Salvo poi dichiarare che tutti coloro che vogliono essere vaccinati riceveranno la prima dose entro la fine di giugno. Per il richiamo, bisognerà attendere la fine di luglio.

Arbitrarietà nell’interpretazione del tasso di positività nei risultati dei test Covid-19 nel mese di marzo 2021. I parametri vengono interpretati a piacimento e senza mai dare una spiegazione in merito. Inoltre, l’UFSP conteggia esclusivamente i test positivi.

Situazione dati poco chiara: il Consigliere federale Alain Berset ha ripetutamente annunciato che ci sarebbero state misure di allentamento se la situazione epidemiologica lo permetteva. Lui e l’UFSP stesso hanno fatto in modo che ciò non accadesse, calcolando o ricalcolando male gli indicatori necessari per poter riaprire. Senza contare l’assenza di un database affidabile.

Test che non arrivano: Anche quando si tratta di test, Berset è soprattutto un ministro degli annunci. Mentre i test fai da te sono già sugli scaffali dei discount in Germania, la popolazione svizzera sta ancora aspettando. Berset prospetta di effettuare i test a livello nazionale nelle farmacie, mentre la stragrande maggioranza di esse non è nemmeno preparata a questa evenienza.

Caos comunicativo: i membri della Task Force scientifica continuano a contraddire pubblicamente sia se stessi che il Consiglio federale. La confusione regna sovrana.

Allarmismo: le cassandre della Task Forse scientifica avevano annunciato fino a 20.000 nuovi contagi al giorno a causa delle varianti del virus. Attualmente, ci sono 20.000 contagi ogni due settimane – 14 volte meno.

Grave violazione nella protezione dei dati da parte del gestore ufficiale designato dall’UFSP della piattaforma di vaccinazione lemievaccinazioni.ch, che è chiamato a rilasciare il certificato di vaccinazione elettronico ufficiale. Mesi di critiche al sito web sono stati ignorati dal Dipartimento federale dell’interno. Come riportato dai media, l’UFSP non ha mai richiesto la prova dei test di sicurezza. La direttrice dell’UFSP Anne Levy infine è riuscita a dichiarare: l’UFSP era solo uno dei tanti partner, una fondazione privata si occupa di gestire il sito web.

UDC SVIZZERA