Una giovane donna di 32 anni è arrivata all’ ospedale San Martino il 2 aprile con un “quadro trombotico ed emorragico cerebrale”, e le sue condizioni sono apparse da subito gravissime. Domenica pomeriggio, proprio per Pasqua, è deceduta. Subito dopo la conferma del decesso, i familiari hanno dato il via libera all’espianto degli organi per la donazione.

La tragedia torna a fare discutere in merito ai potenziali rischi correlati tra episodi di trombosi e vaccino Astrazeneca. Anche se apparirebbe ancora presto per sostenere che vi sia una correlazione diretta tra la morte della giovane, che era insegnante, deceduta per emorragia cerebrale al San Martino e la vaccinazione con Astrazeneca, gli esami sono in corso.

L’insegnante era, infatti, stata vaccinata lo scorso 22 marzo proprio con vaccino Astrazeneca, ma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si premunisce di comunicare che l’ente che vigila sui farmaci usati sul territorio nazionale stabilirà le eventuali correlazioni tra la morte e il vaccino, che per ora, conclude il governatore, non sembrano esserci. Il governatore manda quindi “un forte abbraccio ai familiari della ragazza”.

Anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri è intervenuto sul decesso sospetto, sostenendo che “dobbiamo affidarci alla farmacovigilanza per avere una base scientifica. Si tratta di una donna giovane e questa complicanza della trombosi, nei rari casi in cui si è manifestata, è stata notata soprattutto nel genere femminile e in una fascia d’età bassa”. Tuttavia, anche Sileri ha avvertito che “è presto per dire che a Genova ci sia un nesso causa effetto”.