Un terribile terremoto di magnitudo 7.2, ha colpito Haiti alle 8.20 di sabato. Haiti è già stata protagonista di un evento simile nel 2010, quando un terremoto aveva devastato il paese e provocato la morte di 200mila persone.
Questa volta le scosse sono state più potenti ma l’epicentro si trova in una zona meno densamente popolata, a circa 130 chilometri dalla capitale Port-au-Prince. Nonostante questo, a solo un giorno dall’accaduto, il bilancio è già drammatico e purtroppo non può che peggiorare. Gli ultimi aggiornamenti parlano di 724 morti accertati e di circa 2800 feriti. Lo hanno riferito i servizi di protezione civile attivi su tutto il territorio colpito.
I soccorritori stanno lavorando instancabilmente per riuscire a trovare dei sopravvissuti soprattutto sotto le macerie dei numerosi edifici crollati. Gli sforzi hanno sicuramente dato già qualche frutto, secondo la protezione civile “I primi interventi, effettuati da soccorritori professionisti ma anche dalla popolazione, hanno permesso di estrarre molte persone dalle macerie”.
Gli ospedali delle zone più colpite, tra cui Les Cayes, Jeremie e Baradères, sono già in gravi difficoltà. I posti sono praticamente esauriti ma i feriti continuano ad arrivare. Un medico di Les Cayes ha riferito che nella struttura dove lavora stanno terminando anche gli articoli di prima necessità più banali come guanti e gli aghi e che molti operatori sanitari sono tornati nella capitale, rendendo la situazione ancora più difficile.
Haiti è il paese più povero delle Americhe, con un altissimo tasso di analfabetismo e mortalità infantile. La situazione già precaria del paese è stata resa ancora più difficile a causa delle recenti instabilità politiche, in seguito alla recente uccisione del presidente Moise. Il primo ministro Ariel Henri, ha dichiarato lo stato di emergenza ma per ora non ha richiesto l’aiuto internazionale.