il 25 aprile, festa del Patrono di Venezia, l’Evangelista Marco, è tradizione regalare alla propria amata un bocciuol (“bocolo”, in Veneziano) di rosa.

La tradizione deriva dal contrastato amore tra Maria, la figlia del Doge Partecipazio, innamorata ricambiata di Tancredi, non amato dal doge e per questo mandato in Ispagna a combattere gli Arabi a fianco di Carlo Magno.

Tancredi morì in battaglia, ma prima di spirare chiese all’amico, il celebre Orlando, di consegnare una rosa, intinta del suo sangue, all’amata Maria. Dopo aver ricevuto la notizia e la rosa, Maria fu trovata morta, con la rosa sul cuore.

Scultura dei Bon, Porta carta, Palazzo Ducale.

E oggi Piazza San Marco si ritrova divisa, prima dalle celebrazioni istituzionali per la Liberazione dal nazifascismo, poi, dal primo pomeriggio, per la sentita ed esultante festa del Patrono, al grido della Serenissima di “Par Tera, Par Mar: San Marco!”

Spettacolo, intrattenimento, rievocazioni. E decine di migliaia di gonfaloni sventolanti nel cielo azzurro della Serenissima.