Un’iniziativa in favore del popolo sovrano svizzero

Il Consiglio federale si accinge a dare il via alla battaglia contro l’ultimo lembo di sfera privata rimasta al cittadino svizzero. Tra le proposte legislative che la Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha presentato nei giorni scorsi, nel quadro della tanto decantata strategia del “denaro pulito”, vi è il passaggio da reato amministrativo a reato penale di alcune casistiche di evasione fiscale. Nulla in contrario se il fine ultimo fosse la persecuzione di chi sottrae soldi al fisco e quindi allo Stato, ma su questo punto il Governo è stato chiaro: le modifiche avvengono sotto la pressione della comunità internazionale e di quelle entità che dal 2008 perseguitano il nostro paese. Infatti, visto che della privacy finanziaria dei cittadini stranieri non resta oggi praticamente alcunché, gli occhi dell’OCSE di altri gruppi e comitati si sono spostati sulle pratiche fiscali in vigore nei nostri confini nazionali.

Inoltre, ed è un dettaglio da non sottovalutare, quelle modifiche proposte di recente non sarebbero altro che le prime fette di un lungo salame che Berna vorrebbe nuovamente far ingoiare all’ignaro popolo, perché il fine ultimo è l’abolizione in toto di quella pratica che non permette allo Stato di ficcare il naso nella sfera privata dei cittadini. Un fastidio per una Berna federale che vuole sempre più prerogative per sé togliendole ai cittadini e ai cantoni.

È per questo motivo che l’UDC, unico partito nazionale ad aver tentato di affossare invano le innumerevoli proposte di allentamento che hanno, di fatto sgretolato, il segreto bancario, i liberali e democristiani si accingono a lanciare un’iniziativa volta a difendere il popolo svizzero dall’occhio fin troppo curioso dello Stato. A molti sembrerà un dejà vu, e sicuramente non a torto, dato che nel 2009 l’UDC Ticino e la Lega dei ticinesi, con l’appoggio dei Giovani UDC, lanciarono a livello nazionale una iniziativa popolare volta ad ancorare il segreto bancario nella Costituzione. L’Iniziativa che dovette scontrarsi sin da subito con la contrarietà degli ambienti bancari, più interessati a ripulirsi da un passato fatto di complicità in evasione fiscale con i clienti esteri che a tutelare gli interessi di tutta la clientela che aveva risposto la fiducia in loro, e dei partiti storici decretandone il fallimento. Ora il vento sembra esser finalmente cambiato per il Consiglio federale e i partiti borghesi a forza di ingoiare rospi, hanno fatto indigestione.

L’iniziativa denominata “SÌ alla protezione della sfera privata” mira ad ancorare nella Costituzione federale, quel principio secondo cui solo un tribunale, dietro un fondato sospetto di frode fiscale e in casi di grave evasione fiscale dovuta a sottrazione di ingenti somme e falsa documentazione, può concedere alle autorità di accedere alle informazioni bancarie di un contribuente riluttante a farlo. Una brusca frenata per la crociata del Governo federale con la sfera privata del cittadino e soprattutto un sonoro schiaffo alla Consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf, che viene, di fatto, scaricata ed abbandonata da coloro che hanno contribuito alla sua elezione nel 2011 e lasciata a remare sola insieme alla sinistra. La rivedremo nel 2016?

In ogni caso l’UDC Ticino, e i Giovani UDC, non mancheranno di sostenere attivamente l’iniziativa, che si prefigge di proteggere la sfera privata del cittadino di svizzero.

Alain Bühler, membro della Direttiva cantonale UDC Ticino

Presidente Giovani UDC Ticino

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