Il Gran Consiglio ticinese ha approvato ieri, dopo ampio dibattito, la cosiddetta “legge antiburqa” con 56 voti a favore, 3 contrari e 10 astensioni.
Si è dunque conclusa trionfalmente la “avventura” intrapresa nel marzo 2011 da un Comitato d’iniziativa così composto: Giorgio Ghiringhelli (primo firmatario), Olga Cippà, Iris Canonica, Marina Masoni, Lorenzo Quadri, Edo Pellegrini, Alberto Siccardi, Leda Soldati e Roberta Soldati.
Il “mattatore” della giornata Giorgio Ghiringhelli, ha inviato ai media il messaggio seguente:
Egregi redattori,
ecco le mie impressioni a caldo sulla votazione.
Ho assistito in streaming al dibattito sulla legge antiburqa ed esprimo la mia soddisfazione per l’esito della votazione. Quando il nostro comitato aveva lanciato l’iniziativa eravamo stati tacciati da diverse parti di essere razzisti e xenofobi e dunque mi fa piacere vedere che nel giro di 2-3 anni abbiamo trovato così tanti sostenitori in Parlamento, e non solo fra il Popolo. Mi auguro che tutti costoro ci daranno una mano a raccogliere firme per l’’imminente iniziativa antiburqa che verrà lanciata a livello nazionale.
Cos’è cambiato in questo periodo ? Forse , con l’avvento dell’ISIS , sempre più gente ha aperto gli occhi e si è finalmente resa conto che in nome della tolleranza non si può accettare l’intollerabile e che va posto un freno non solo a parole ma anche con i fatti alla radicalizzazione islamica in Europa.
Ora mi auguro che il Regolamento d’applicazione venga emesso il più presto possibile, in modo da rendere operativo il divieto. Peccato che la nuova legge “ad hoc” detta “alla francese” o “per l’integrazione” non comprenda la possibilità, auspicata dal nostro comitato e in vigore in Francia, di organizzare dei corsi di integrazione per le persone residenti in Ticino che non dovessero rispettare il divieto di nascondere il volto.
Giorgio Ghiringhelli